“Io prima voglio vedere la squadra, non posso dire come giocheremo se non conoscerò i giocatori. Lo scorso anno avevo una rosa ristretta nel numero dei giocatori e dovevo andare avanti in base alla disponibilità del momento. Venivo da due anni a Reggio Emilia dove giocavo con il 4-3-3, mentre ad Avellino i vari Molino e Marra sono arrivati dopo l’inizio del campionato e quindi ho impostato la squadra secondo le caratteristiche dei miei giocatori.

Ad Avellino avevamo due punte e due esterni larghi, ma io non ho mai detto che giocavo con il 4-4-2: le definizioni, gli schemi li lascio agli addetti ai lavori. Dovrò conoscere al più presto i giocatori, se non ho una conoscenza precisa dei caratteri sarà difficile capire anche le loro caratteristiche tecnico-tattiche. Con Gaucci abbiamo fatto un discorso generale, adesso non è facile dire di puntare alla prima posizione. L’obiettivo generale è di vincere questo campionato, in qualsiasi modo.

Mi sono innamorato della Samb lo scorso anno, durante la partita con i play-off con il Pescara: ho visto un pubblico caloroso, come piace a me. Ad Avellino siamo riusciti a portare allo stadio 25.000 persone, e devo dire che la partita Samb-Pescara mi aveva trasmesso molte emozioni, nonostante fossi spettatore. Anche da calciatore, tranne che a Bologna, ho avuto piazze calde.

I miei collaboratori saranno Michelino Orrù, vice allenatore e preparatore, Pilone, allenatore dei portieri, mentre Cecchini resterà a nostra disposizione.

Secondo me questo non è un campionato più debole rispetto allo scorso anno ma è più equilibrato: vedo Acireale, Catanzaro, Crotone, che hanno gruppi importanti di giocatori, almeno limitandoci alle squadre della fascia alta della classifica. Il primo impatto che cercherò con la squadra è di instaurare un buon rapporto umano. I giocatori non li conoscevo personalmente ma molti li conosco per le loro caratteristiche tecniche.

Per noi sarà un mese importante, se passerà bene accorcierà molto la classifica in alto, ma questa è un’arma a doppio taglio perché si rischia anche di essere staccati definitivamente – se invece andrà bene ci possiamo riportare nei primi posti.

Io non devo dimostrare niente a nessuno. All’Avellino devo molto: ho avuto la possibilità di allenare una squadra di una città importante, sono obbligato ad accettare la scelta della società di preferire Zeman. Poi devo migliorare personalmente e questa di San Benedetto è una prova importante, ma l’Avellino lo ringrazierò sempre. Non ci sono stati grossi problemi per venire qui a San Benedetto da parte del presidente Casillo.

La piazza di San Benedetto? Io l’avevo apprezzata lo scorso anno quando sono venuto con l’Avellino, e l’ho fatto durante la partita play-off con il Pescara, quindi dire delle parole in questo momento credo sarebbero ruffianesche.