Un vaccino killer sta ‘decimando’ la zootecnica marchigiana. È quanto sostiene il capogruppo regionale dei Verdi Marco Moruzzi: “Con una comunicazione del Ministero per la Salute è scattata l’obbligatorietà della vaccinazione contro la lingua blu nella provincia di Ascoli Piceno e Macerata, nonostante nelle stesse non si sia manifestata la malattia. La vaccinazione, già praticata in anni precedenti in altre Regioni del Centro e del Sud Italia, ha provocato danni devastanti agli allevamenti, danni di gran lunga superiori a quelli provocati dalla malattia che si intendeva combattere”.

Dopo la vaccinazione negli allevamenti si sono manifestati fenomeni quali: morte di ovini e bovini, aborti tra il bestiame gravido, nascita (specie negli allevamenti bovini) di vitelli malformati, riduzione della produzione di latte, sterilità e false gravidanze. È venuta così meno la produzione di latte e carni con delle ripercussioni anche sulla filiera di trasformazione.

Nelle Marche, secondo Moruzzi, è a rischio la sopravvivenza degli allevamenti ed anche di alcuni prodotti tipici del territorio, quali le carni bovine ed ovine marchigiane, il pecorino dei Sibillini, ricotte, caciotte e formaggi stagionati come quello di fossa che rischiano di essere sostituiti con prodotti simili, di provenienza estera e magari spacciati per prodotti locali.

Grazie alle vaccinazioni, durante le feste natalizie nel mercato di Roma, le carni di agnello tradizionalmente provenienti dalle pianure laziali sono state sostituite da prodotti esteri di dubbia qualità. Nel mese di novembre ad una interrogazione del capogruppo dei Verdi Marco Moruzzi, l’assessore alla Sanità Augusto Melappioni aveva dichiarato che per il 2004 l’obbligo alla vaccinazione non sarebbe scattato nelle Marche, mentre il documento del Ministero della Sanità riporta che le Regioni “hanno richiesto che la strategia vaccinale, in relazione all’impiego di sierotipi di vaccino, fosse stabilita dallo stesso Ministero”.

In realtà i dissensi da parte delle Regioni, sull’obbligo vaccinale, sono diffusi anche a seguito della drammaticità degli effetti del vaccino killer e della mobilitazione degli allevatori, e l’atto del Ministero costituisce una imposizione che tutela un business farmaceutico a scapito di allevatori e consumatori.

Durante un incontro, promosso questa mattina dal capogruppo dei Verdi in Consiglio Regionale, con le Organizzazioni Professionali Agricole, Associazioni degli Allevatori e rappresentanze dei produttori, si è convenuto di opporsi alla vaccinazione e richiedere alla Giunta Regionale di impugnare il provvedimento del Ministero, che è unico nel suo genere in Europa, dato che i vaccini ad oggi disponibili sul mercato, solo in Italia sono stati adottati nonostante che la lingua blu sia presente anche in altri paesi.

Il capogruppo dei Verdi ha preannunciato il coinvolgimento di tutti i Sindaci delle Marche, ai quali sarà inviata una comunicazione informativa sulle minacce derivanti dall’applicazione di un provvedimento vaccinale che non può essere condiviso da chi ha a cuore le produzioni agricole del nostro territorio. Ultimo, ma non per rilevanza, c’è anche il problema del mantenimento delle quote latte delle Marche, che in caso di mancata produzione nel territorio regionale possono essere trasferite ai produttori del nord Italia, come si è verificato in Abruzzo nei mesi scorsi nelle aziende colpite dagli effetti del vaccino.