Da quello che abbiamo visto in 21 partite di campionato, escludendo Paternò-Samb e Viterbese-Samb, la Samb è stata inferiore, come organizzazione di gioco, a tutte le avversarie che ha incontrato.
Se è rimasta a galla, se non è stata risucchiata nella lotta per non retrocedere, gran parte dei meriti sono da attribuire alla cosiddetta spina dorsale solida: Aprea, Cottini, Napolioni e gli attaccanti di turno si sono distinti tra i migliori del girone nei rispettivi ruoli.
Il tecnico Trillini, però, nonostante sia ad un punto dai play-off, e che, tutto sommato, stia rispettando le previsioni della vigilia del campionato (che però non si ipotizzava di tal basso livello), ha una pagella complessiva in rosso. Per la verità, dal 2 novembre scorso, la Samb ha perso solo un’altra partita in campionato, sempre in casa, e contro il Crotone. E in quell’occasione le giustificazioni a Trillini non mancavano: senza Scandurra e con Zerbini con la testa altrove (e difatti commetterà l’unico errore in campionato) e uno spogliatoio intristito da mesi di contestazione e silenzio stampa.
Non vogliamo (né possiamo) riabilitare Trillini, che il nostro direttore Perotti definisce un “allenatore fortunato” (altri, al suo posto, non sarebbero arrivati…a Tutti i Santi!). Ma vanno ribaditi, per non fare di Trillini un capro espiatorio di tutti gli errori della Samb, alcuni punti.
Al tempo di Samb-Benevento la Samb si trovava a sei punti dalla capolista Viterbese, a cinque dal Catanzaro, a due dall’attuale capolista Acireale, e a pari punti con Crotone e Benevento. Da quella partita sono discesi notevoli scompensi per la Samb: veleni a piene mani in una sorta di tutti contro tutti che non stiamo a ricordare.
Un’altra piccola giustificazione per il tecnico Trillini (a fronte, lo ricordiamo, di tanti errori) è quella di avere, al momento, una squadra che ha i nomi per vincere questo campionato ma che, in definitiva, non ha ancora potuto rafforzare quel centrocampo che è la vera debolezza di questa Samb: con Martusciello infortunato e l’ottimo Maschio praticamente mai impiegato (ci sembra un giocatore adatto per il salto di qualità del settore), i soli Napolioni e Gennari continuano a trovarsi in difficoltà (i giovani Camillucci e N’Tamack non garantiscono quell’aiuto che occorrerebbe, mentre Manni, pur lodevole nelle ultime gare, ha le caratteristiche del terzino difensivo). Hilario e Filippi, per motivi diversi, in questo momento non sono impiegati.
Qui, comunque, finiscono le “scuse” per Sauro Trillini, che adesso, pagato lo scotto del noviziato in C1, ha una sola probabilità per far dimenticare tutto: vincere. Vincere e possibilmente convincere (anche se il vecchio Rumignani ne faceva a meno…). I tifosi, verso la squadra, sono al momento encomiabili (in altri tempi la Samb sarebbe stata sommersa di fischi già dopo i primi venti minuti); se la società decidesse di eliminare il silenzio stampa, probabilmente anche alcuni ovvi attriti si eliminerebbero e ciò gioverebbe, prima che ai giornalisti, ai giocatori e al tecnico.
Da Foggia comincia un altro campionato, ci piacerebbe dimenticare tutto quanto avvenuto fino ad oggi.
GIUDICE SPORTIVO. Nessuno squalificato nella Samb, mentre fanno impressione le due giornate inflitte a Barison della Vis Pesaro e addirittura le sei inflitte a mister Fabbri. Quest’ultimo, nel dopopartita, era molto sereno, e ha liquidato il battibecco avuto con l’arbitro Marelli di Como come un episodio trascurabile. Evidentemente Marelli è abituato a questi colpi a sorpresa: ricordiamo la squalifica record attribuita al medico sociale della Samb Capriotti.
ALLENAMENTO. Martusciello è tornato ad allenarsi; non si sono allenati Camillucci e Kanjengele.
flamminipp@libero.it
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