Oggi i giornalisti sono stati trattati come bambini capricciosi. Non volevo scrivere queste righe perché il rischio è quello di essere ripetitivi e piagnoni, però è bene che soprattutto i nostri lettori sparsi in Italia e in tutto il mondo sappiamo quello che succede a San Benedetto (devono anche sapere che la Samb sta giocando diverse partite con la maglia blu, abbandonando sia l’usuale rosso e blu sia l’alternativo bianco).

I tesserini stampa, al contrario di quanto annunciato ufficialmente, non sono stati ritirati. Chi voleva poteva usufruirne, recandosi nell’apposito spazio della Tribuna Laterale Sud. E già qui vien da ridere: qualcuno non deve averci dormito la notte, come si dice popolarmente.

Dunque, si è pagato. Non stiamo piangendo, probabilmente la villa non potevamo comprarcela anche con quei diciotto euro in tasca…

Ma poiché al peggio non c’è fine, sono state escogitate altre trovate punitive e blandamente ricattatorie: la solita sala stampa chiusa (non ci dà fastidio, almeno se non piove), ma soprattutto una gestione volutamente ostruttiva anche per rendere complicate le interviste con i giocatori della Vis.

Per quasi mezz’ora, dopo la fine della partita, i giornalisti sono stati tenuti fuori dalla zona dove uscivano i calciatori ospiti (oltre a quelli della Samb), senza alcuna spiegazione. Nessuno che spieghi a chi sta lavorando il perchè di questa decisione, anche perché non è facile mentire e accampare delle scuse di fronte a quella che è una pura provocazione, fatta per innervosire i giornalisti.

Il direttore generale Molinari, se lo vorrà, potrà smentirci (essere sotto le dipendenze di un padrone non giustifica comportamenti non professionali e costantemente pilateschi). Il cancello, comunque, è stato aperto giusto in tempo per ascoltare l’allenatore ospite Fabbri.

Forse qualcuno, in una strana forma di sadismo, si sta divertendo. D’accordo, saremo chini e faremo quello che desiderate: d’ora in poi scriveremo tutto quello che vorrete…ma se siete in silenzio stampa, come faremo?

flamminipp@libero.it