Ucci, ucci, sento odore di…giornalisti?

Oggi, presenti attorno alle 19 nei pressi del Bar Affinity, abbiamo provato la sensazione di essere percepiti come persone scomode. Non poter fare le domande a Luciano Gaucci e ai dirigenti della Samb presenti, dover quasi nascondere penna e blocchetto…Ad un certo punto, per la verità, qualcuno ci ha detto che noi, lì, non ci potevamo stare

Moltissimi tifosi sono d’accordo con Luciano Gaucci sul fatto che si sia chiusa la sala stampa. Addirittura oggi si è continuato a mettere in cattiva luce la stampa locale perché colpevole di aver diffuso la voce che Napolioni possa essere ceduto alla Pistoiese, ignorando che la notizia è stata data inizialmente da un quotidiano nazionale, senza uso di condizionale, e che localmente si è fatto il dovere del buon cronista: c’è una società che offre un contratto triennale ad un giocatore della Samb che, naturalmente, non può rimanerne insensibile.

Ucci, ucci, ma a chi giova questa guerra? Risposta: boh. Non fa piacere, comunque, essere indicati come i nemici della Samb; inoltre è facile sparare ai giornalisti/giornalai, come categoria intera: ci hanno insegnato a dire pubblicamente le colpe di ognuno, e non a sparare sentenze senza prove sulla massa, a casaccio.

Ma ça va: il silenzio stampa fa più male al tecnico Trillini, costretto a non motivare le sue scelte tecniche, e ai giocatori, che non possono rilasciare neanche un’intervista dopo aver segnato un gol.

Chiediamo comunque ai nostri lettori: cosa accadrebbe se, quello che sta avvenendo attorno alla Samb, avvenisse nel campo della politica? Sareste felici di sapere che i giornalisti che dovrebbero vigilare sulle scelte della nostra città trovassero sale stampe chiuse e una sorta di tentativo di censura preventiva: non parlate male di me sennò io…?

Ucci, ucci…aspettiamo speranzosi e privi di rancore di poter stringere nuovamente la mano di Luciano Gaucci, davanti ad un bicchiere di buon vino o, meglio, dentro la Sala Stampa.

flamminipp@libero.it