Caro Luciano Gaucci,

ti scriviamo con molto rammarico nel cuore. Siamo rimasti delusi dal tuo atteggiamento estivo, quando hai minacciato troppo e troppe cose contro la Samb e la nostra città; quando bastava pochissimo per confezionare una squadra che in questo campionato avrebbe dominato.

Eppure, anche se con molta prudenza, ti abbiamo capito: il calcio oggi è tanto diverso rispetto a quello di soli due o tre anni fa, e non ci è mai sembrato giusto che un giocatore di Serie C guadagnasse in un anno quanto noi riusciamo a ricavare dal lavoro di tutti i giorni, per otto ore, per tutto l’anno.

E abbiamo capito anche l’amarezza tua e di tuo figlio Alex, quando, dopo due campionati vinti e una semifinale play-off, siete stati contestati pesantemente per la terza sconfitta casalinga del campionato.

Non ti abbiamo mai chiesto di amare la Samb (anche se un tempo lo abbiamo creduto), ma non si abbandona una tifoseria intera alla prima contestazione: ti perdonammo “l’affare Agnello” perché, come ci spiegasti, nella vita si può anche sbagliare, una volta.

Caro Luciano, eravamo disposti ad abbracciarti di nuovo, con meno romanticismo e più pragmatismo (l’esperienza indurisce tutti…), e ci siamo quasi stupiti dalle tue rassicurazioni: “Rinforzerò la Samb”, hai detto.

Ma in una settimana non abbiamo più Quondamatteo, un nostro pupillo, Criniti, il nostro eroe, Scandurra, l’attaccante più forte che abbiamo visto a San Benedetto da almeno quindici anni, e Zerbini, il gemello del gol che tanto ci ricordava, con Scandurra, la coppia Fiorini-Faccini, che tanti di noi hanno visto solo da giovani o soltanto sentita nominare. E potrebbe non essere finita!

Caro Luciano, domenica prossima affronteremo la prima in classifica, e due giorni fa abbiamo giocato una gara decisiva per i play-off, con una formazione notevolmente indebolita.

Siamo stati disposti a perdonarti tutto o quasi; ti avremmo perdonato anche queste cessioni, da te lungamente promesse, considerandole una ripicca per le nostre contestazioni.

Ma come potremo dimenticare la cessione dei nostri migliori giocatori, avvenuta mentre i tuoi uomini di fiducia ribadivano la tua volontà di migliorare la squadra? Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, si dice.

Caro Luciano, forse mai come oggi ci sentiamo traditi.

Cordialmente

Firmato

Un ipotetico tifoso medio della Samb