Stasera invece 3500 “pinguini�? hanno assistito a uno spettacolo sconcertante…I numeri parlano chiaro: la Samb ha conquistato 11 punti in nove partite in casa su 27 disponibili, il numero delle sconfitte interne (quattro) è superiore a quello delle vittorie (tre), i gol subiti (tredici) sono superiori a quelli segnati (dodici); insomma una media da play-out al “Riviera�?.
E pensare che S.Benedetto una volta era la “Fossa dei leoni�?. Signori qui non ci stiamo capendo piu’ niente: abbiamo un Presidente che da un lato promette i play-off però sta sfasciando la squadra privandola dell’ unica certezza che aveva ( i bomber) invece di rinforzare quei reparti (centrocampo e esterni di fascia) di cui la squadra è cronicamente carente. Un allenatore che accetta passivamente tutto questo e che si permette il lusso in tanta abbondanza di “fuoriclasse�? di fare a meno del talento e del “cuore sambenedettese�? di Criniti. Un pubblico che non lancia un coro di disapprovazione neanche al 91°, che al termine della partita ritorna mestamente a casa come se avesse perso semplicemente una partita a carte con gli amici. S.Benedetto sembra diventata Oxford e per noi, nostalgici del “Ballarin�?, ciò appare incomprensibile: Maroso perse tre partite in casa e da quel momento S.Benedetto la rivide soltanto in cartolina, i giocatori che non rendevano venivano gentilmente invitati a togliersi di torno, nessuno poteva permettersi il lusso di venire in Riviera a svernare…Al mercato di riparazione venivano ceduti i giocatori piu’ scarsi, non i migliori. A proposito di Zerbini, salutato calorosamente a fine partita dai suoi ormai ex-tifosi, noi prima della partita avevamo un presentimento. È facile parlare col senno di poi ma secondo noi non era nella situazione psicologica ideale per calciare un rigore, come non lo era Turchi nella finale dei play-off di andata contro il Pescara. I complimenti vanno comunque a chi ha ancora una volta ha dimostrato che la partita di calcio si “vive�? al campo anche con temperature glaciali e non comodamente seduti in panchina e ai quei trenta irriducibili e correttissimi tifosi del Crotone che hanno attraversato mezza Italia alla faccia del “calcio moderno�?.