“Si tratta di una manovra che avrebbe l’effetto di azzerare la nostra possibilità di governare – ha affermato D’Ambrosio durante la conferenza stampa – perché tagliando i fondi alle Autonomie diverrà impossibile farsi carico dei bisogni della collettività e migliorarne il livello di vita. I conti della Regione risultano in regola – ha spiegato il presidente – ma il problema è che noi stiamo servendo da cassa allo Stato, in attesa di centinaia di milioni di euro di crediti. La questione è allarmante se si considera che mentre la Sanità grava sul bilancio delle Regioni, gli altri settori sono a carico delle autonomie. Inoltre le due parti in cui è stata divisa la Finanziaria, inserendo in un
Sono dello stesso parere Oriano Giovanelli, presidente nazionale della Lega delle Autonomie locali e Palmiro Ucchielli, presidente dell’Unione Province italiane, nonché rispettivamente sindaco della città e presidente della provincia di Pesaro, che parteciperanno con fasce e gonfalone allo sciopero di venerdì prossimo. “E’ ora della lotta – ha annunciato Giovannelli – perché in discussione ci sono i bilanci delle famiglie, in quanto se mancano i soldi agli Enti ciò si ripercuoterà in ogni singolo nucleo famigliare “. Tante le motivazioni che lo stesso presidente della Lega elenca: “Ai Comuni sarebbero tagliati fondi per 1,8 miliardi di euro, manca l’adeguamento al tasso d’inflazione programmato, ingenti anche i tagli ai Comuni e alle Comunità Montane, il Fondo Investimenti Enti Locali verrebbe riassorbito dalla stessa manovra, mezzo milione di euro in meno per il Fondo Sociale Unico e ridotti anche i fondi per l’Educazione e le famiglie bisognose. Inoltre il reddito di ultima istanza sarebbe lasciato alle Regioni senza assicurazione di risorse. Con tali condizioni – ha concluso Giovanelli – per gli Enti diventerebbe impossibile chiudere il bilancio fornendo servizi indispensabili ai cittadini ?.
Palmiro Ucchielli inoltre mette in evidenza il rischio di creare dissidi tra cittadini ed Enti e tra gli stessi Enti. “Nella fase in cui siamo – ha dichiarato – le Autonomie locali incidono nello sviluppo più che in passato, mancando i fondi alle Regioni si creerebbe una conflittualità insostenibile tra i vari livelli di governo. E’ sconvolgente – ha precisato con indignazione – che questa manovra non consideri un centesimo per la manutenzione idraulica e l’assetto del territorio, nonostante i gravi rischi di frane, così come per la sicurezza nelle scuole, dimenticando completamente le recenti tragedie >.
Da parte sua il presidente dell’ Anci Fabio Sturani, sindaco di Ancona ha sottolineato: “ Noi non siamo la controparte dello Stato, ma una parte costitutiva essenziale della Repubblica. La Finanziaria ormai si fa per decreti, nei quali non abbiamo voce in capitolo. Non è un caso se ci sono mille emendamenti della stessa maggioranza contrari alla Finanziaria e se le amministrazioni comunali, siano di destra o di sinistra, si oppongono con forza. Che senso ha – ha aggiunto – che ci sia un contributo alle famiglie di 1000 euro per il secondo figlio, se poi non c’è nemmeno un centesimo per i servizi all’infanzia. Il Comune verrebbe privato drasticamente dei mezzi d’intervento e, com’è emerso da una recente relazione di Confindustria (per cui mentre l’investimento pubblico dei Comuni ammonta a 16 miliardi di euro annui, quello dello Stato è di 6 miliardi ), l’impatto sarebbe preoccupante “.
Pertanto le autonomie parteciperanno allo sciopero indetto da Cgil, Cisl e Uil per ricordare ai cittadini che la Finanziaria non solo mette a repentaglio le pensioni, ma anche la possibilità d’operare degli Enti locali, quindi i servizi pubblici in genere.
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