Era il ‘Berti Vogs’ di una Samb-champagne che i tifosi non dimenticheranno mai Rottoli, Pilone, Catto… Chi non ricorda quella straordinaria formazione? Di tutti quei giocatori si è parlato e si parla tuttora in particolar modo degli attaccanti, di Ripa, Chimenti, Simonato, dei centrocampisti Valà e Castronaro etc. Di tutti, meno che di Vincenzo Pilone, il “Berti Vogts�? della Samb-champagne di Bergamasco. Anche lui è tornato a casa nella sua Penne in provincia di Pescara dove ha aperto un locale, il Bar Regina, all’interno delle mura della splendida città vestina. Ha due figli, Gianluca (classe 1975) di professione bomber che ha giocato molti anni in serie D nella Pennese e che attualmente milita nella Renato Curi Angolana (Eccellenza Abruzzese) e Andrea (classe 1977) che invece gioca nella seconda squadra della sua città, il Vestina, in Promozione.
D: Quando è giunto a S.Benedetto ?
R.: A 18 anni, ero poco più che un ragazzino, alloggiavo al Bar Fattò in via Risorgimento, il luogo di ritrovo di tutti i giocatori. Mi ricordo ancora di Nazzareno, il proprietario del locale, dell’armeria di Dionisi, di Rivo Spinozzi, l’allenatore in seconda. Rammento l’emozione del debutto contro l’Anconitana, un derby con una grande cornice di pubblico che vincemmo per uno a zero.
D: Tuttavia l’anno seguente fu ceduto.
R. Sì insieme a Beppe Valà fui ceduto al Toma Maglie, in serie D, richiesto da Buratti: entrambi giocammo un campionato intero da titolare, io disputai tutte e 34 le partite, Valà 27.
D: Cosa ricorda dell’ indimenticabile Campionato 1973-74 ?
R.: Che eravamo una squadra fortissima, checchè ne pensasse Orio Bartoli, il giornalista di Stadio che seguiva la serie C: conservo ancora una copia del giornale in cui sosteneva che la Samb non avrebbe mai vinto il campionato poiché era troppo sbilanciata in avanti! A me fanno ridere tutti i tecnici che oggi ritengono di avere inventato il calcio totale. Bergamasco aveva già capito tutto 30 anni orsono, sfruttando il gioco sulle fasce. Anch’io fui praticamente il primo terzino destro fluidificante: fino ad allora guai se il numero 2 osava sorpassare la linea di centrocampo!
D: Eppure la serie B l’ha solo sfiorata…
R.:Effettivamente non sono stato molto fortunato: la prima volta ad Arezzo me ne andai perché economicamente non rispettarono i patti stabiliti al momento della firma del contratto. Era una squadra fortissima con Ciccio Graziani, Cucchi, il portiere Paolo Conti, ex-Roma. Con la Samb giocai invece solo le prime partite poi persi il posto a favore di Romani a causa di una frattura malleolare alla caviglia.
D: Dopo i tre anni di Campobasso abbandonò il grande calcio.
R. In Molise disputai tre grandi campionati: fui giudicato infatti il terzino più forte del girone meridionale per tutti i tre anni! Poi mi acquistò il Brindisi ma poiché mia moglie aveva nel frattempo vinto un concorso statale (lavora infatti tuttora al Genio Civile di Pescara) ed essendo i bambini piccoli, chiesi il trasferimento a Francavilla ma i dirigenti non si misero d’accordo per cui rimasi inattivo un anno prima di ricominciare nella squadra del mio paese.
D: Ha mai pensato di fare l’ allenatore?
R. Alcuni anni orsono ho allenato il Pianella in Promozione, poi mi sono dedicato ai giovani, l’anno scorso ho allenato gli Allievi del Penne, poi ho deciso di smettere perché era incompatibile col mio lavoro.
D: Da quanto tempo manca da S.Benedetto ?
R: Pur abitando a soli 80 Km sono tre anni che non vengo da voi (come Odorizzi ed altri partecipò alla festa organizzata dal Comune al Palazzo dei Congressi tre anni orsono, ndr). Un paio di volte sono venuto al “Riviera�? a vedere le partite.
D.: E’ vero che suo figlio Gianluca doveva essere acquistato dalla Samb?
R: Mio figlio in realtà ha indossato la maglia rossoblu’ partecipando al Torneo di Viareggio ma non se ne fece niente a causa del fallimento. Poi doveva andare al Palermo in serie B ma una fastidiosa pubalgia durata otto mesi gli impedi’ anche in questo caso il passaggio al Professionismo.
D.: Che ricordi ha di S.Benedetto ?
R. Splendidi! Soprattutto di via Risorgimento dove come detto abitavo, e dei miei compagni giovani di allora, Ripa,Valà, Daleno, il giovane portiere pugliese De Fidio, di Traini, di Faccenda, del povero Bernardini, di Di Pucchio che per me fu come un padre.
D: Un altro grande ex è nato e abita a Penne .
R: Si, si tratta di Gianni Bianchini, che ha realizzato il sogno della sua vita, si è laureato e ha aperto una Farmacia in centro, vicino al mio locale: ci incontriamo spesso, ma non parliamo mai di calcio!
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Il tempo a nostra disposizione è finito. Vincenzo deve tornare nel suo bar. Per mezz’ora è tornato indietro nel tempo. Sono passati trent’anni ma quella formazione è come se avesse continuato a giocare. Via Risorgimento adesso e’ cambiata, lui no. Una bella famiglia, un’attività ben avviata, la sua città: a 54 anni può considerarsi soddisfatto. Chissà se in qualche cassetto avrà conservato quella maglia rossoblu’ n° 2?
“Ogni domenica sera il primo risultato che guardo è quello della Samb. La seguo sempre, so che ha comprato Esposito e Martuscello…!�?.
Nessuno di noi che abbiamo vissuto quell’ epoca si è dimenticato di lui, quel piccolo grande terzino, ma neanche lui si è scordato di noi….
Corri, Vincenzo, corri…
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