Stavolta non è finita come le precedenti. Stavolta non ci sono stati applausi, ovazioni o lacrime di coccodrillo.
C’è solo delusione e preoccupazione. E’tesa l’atmosfera che si respira al termine della conferenza stampa di Alessandro Gaucci, che ha tentato di placare gli animi di una piazza che comincia a preoccuparsi per la situazione della sua amata Samb.

Durante la conferenza,ancora tante parole rassicuranti e di elogio per il pubblico rossoblu, che nelle occasioni passate avevano fatto dimenticare situazioni come il “Caso Agnello”, o le frasi fuori posto di Big Luciano.

Stavolta però, è diverso. Nessun applauso, e Gaucci interrotto ad ogni sua frase dai tifosi, in cerca di spiegazioni e puntualizzazioni su Miftah,Filippi, o i mancati arrivi promessi.
Qualcuno prova a rivolgersi all’Amministratore Delegato della Samb con toni pacati, facendogli capire che la squadra non sembra competitiva, qualcun’altro lo invita più volte a seguire i rossoblu’ di frequente, a cominciare da Teramo, e qualcun’altro ancora spinge affinchè se ne vada.

Il giovin Alessandro ha sempre la risposta pronta, segno della sua già forte esperienza in queste situazioni, e ripete alcune cose già sentite in passato, aggiungendo però, che la società non avrebbe potuto mantenere lo stesso monte ingaggi della passata stagione, altrimenti avrebbe chiuso.

Chissà, magari è vero, ma allora, permettetemi, una domanda mi sorge spontanea, come diceva un noto giornalista Rai: Perchè, se a San Benedetto ci si rimette, i Gaucci continuano a rimanerci? Forse perchè non ci sono acquirenti, e per correttezza portano avanti l’ordinaria amministazione in attesa di cedere la società?
E non da ultimo, com’è possibile che società piccole come il Benevento o il Chieti, acquistino giocatori di una certa levatura come Molino e Califano, mentre la Samb rimane a guardare? Non vorranno mica dirci che quest’ultime hanno le spalle una multinazionale che le finanzia…

Il credito dei Gaucci, acquisito in questi 3 anni, nei confronti della città, sembra ormai svanito, ora tutti aspettano i fatti. Una cosa va detta però. Probabilmente, se a San Benedetto ci avessero portato Bothroyd, Diamoutene e Alioui, che hanno traghettato il Perugia in Coppa Uefa, avremmo avuto ugualmente da ridire sulla campagna acquisti. La sola speranza che ci rimane quindi, è che i vari Bifini,Scandurra,N’Tamack e company, si rivelino dei piccoli fenomeni, come successo per gli sconosciuti in maglia biancorossa.