Si svolgerà da sabato 30 agosto fino a domenica 14 settembre, a San Benedetto del Tronto e a Grottammare (Ascoli Piceno), il 9° Incontro Nazionale dei Teatri Invisibili. Uno spettacolo popolare, musicale, civile. Un teatro di narrazione, di poesia, di ricerca, come nella migliore tradizione degli Invisibili.

Si comincia con due letture pubbliche dell’attore Piergiorgio Cinì, da “Il vecchio e il mare�? di Hemingway e “Moby Dick�? di Melville, accompagnate da musica dal vivo e retro-proiezioni di documentari dedicati alle civiltà marinare, il tutto nella suggestiva cornice offerta dal Mercato Ittico di San Benedetto del Tronto. La storia di “Il vecchio e il mare�? era accaduta nelle acque di Cuba nel 1936. Hemingway l’aveva raccolta e per anni gli ronzò nella testa. La scrisse finalmente nel ’52, in un periodo in cui la sua vena era sembrata inaridirsi. Due anni dopo vinse il Nobel per la Letteratura, proprio per il successo mondiale che il racconto ebbe in tutto il mondo. Il modello di Hemingway fu certamente “Moby Dick�?; ma la battaglia del vecchio Santiago, a differenza di Achab, è una battaglia di sopravvivenza. Sono due forze della disperazione quelle che si scontrano: il vecchio e il pescespada ferito, e non ci sarà vittoria. Nell’invisibilità del pesce qualcuno ha voluto vedere persino i prodromi del “male oscuro�?, la depressione, che segnerà gli ultimi anni di uno dei più grandi scrittori del Novecento.

Scritta nel 1850, “Moby Dick�? è opera fortemente profetica. Il caos, dice Melville, non sta intorno all’uomo, ma dentro di lui, poiché è proprio il cuore dell’uomo ad essere a diretto contatto con il male. Il caos che circonda il mondo (la balena che sconquassa l’oceano) deriva innanzitutto da una condizione dell’essere. La tempesta degli elementi non è che la rappresentazione della tempesta scritta nell’anima. Difficile sottrarsi, una volta superato il limite che demarca la bonaccia. Addentrarsi nella lettura di “Moby Dick�? è affogare nella memoria di un re selvaggio che abbia smarrito i suoi sudditi in basso, e il suo Dio in alto.

Il tema del Mare torna anche con il “Piccolo Teatro del ME-TI�? che metterà in scena “Tempesta del Mare Adriatico al largo del Mar Tirreno�?. Lo spettacolo è come un baule pieno di roba nel quale lo spettatore potrà trovare persone e luoghi del proprio passato/presente. Il mare, il mondo, la vita.

Schegge di Cotone proporrà “Il principe della fattoria Lory il porcello�?, uno spettacolo che ha come protagonista un piccolo maialino che nel corso del tempo diviene la mascotte dell’azienda agricola di Giovanni il Contadino. Un grave destino attende però il simpatico animale: quello di finire in un macello e diventare una salsiccia!!! A questo punto della rappresentazione tutti gli animali decidono di fare qualcosa per il piccolo suino e indicono uno sciopero generale.

Il gruppo teatrale ‘A livella metterà in scena “Café Agrado�?. Agrado, il proprietario del café, è un personaggio ambiguo e crudele; per mancanza di personale ricopre anche il ruolo di presentatore e ballerino di flamenco. Ad aiutarlo a servire ai tavoli c’è una cameriera di dubbia fama. Il Gigolo belloccio si sposta di tavolo in tavolo per vedere se qualcuno ha bisogno di compagnia. Si dispiace per i suoi modi rozzi, ma il suo animo è gentile e con le donne fa scintille.

Oscar de Summa interpreterà “Sogno comune di un Riccardo minore�?. Niente ferma Riccardo III, che spazza con un solo movimento della mano tutto ciò che gli ostacola la scalata: fa uccidere il fratello, lascia che muoia di dolore il re, assassina davanti a tutto il consiglio il ciambellano di corte, elimina senza remore gli eredi al trono ancora bambini, di Lady Anna uccide in battaglia il padre e il marito e poi, in due pagine mirabili, la fa innamorare di sé…

“Cryptica scriptura�? di Paola Chiama è una performance di teatro-danza ispirata alla visionaria “Trilogia di Valis�?, gli ultimi tre romanzi che Philip Dick scrisse prima di morire. Si racconta la cosmogonia privata di Horselover Fat, protagonista di Valis, attraverso un linguaggio teatrale basato sul corpo e su tutto ciò che esso racchiude, dalla carne al gesto convenzionale.

Si chiude con Grammelot che fonderà in “Elektra�? l’antico testo di Sofocle con “Psicosi alle 4 e 48�? di Sarah Kane. Due donne che vivono un rapporto problematico con la propria esistenza: Elettra riuscirà a trovare pace nella vendetta, aiutando il fratello Oreste nell’assassinio della madre Clitennestra. Per Sarah Kane c’è un cammino diverso, fatto di terapie farmacologiche e psicoterapeuti. Sulla scena un’attrice nel ruolo unico di Elettra/Sarah e un attore mutante che rappresenterà il suo “fuori�? e cioè il coro, Clitennestra e il giovane dottore. Un’Elettra priva di pathos e di orrore religioso come nella tragedia greca, ma continuamente in preda a delirio ed estasi demoniaca.

Sin dalla loro nascita, i Teatri Invisibili puntano ad esplorare i territori più lontani dalle ripetitive banalità del “Teatro Ufficiale�?. Non per niente, tutte le compagnie che partecipano all’Incontro non ricevono alcuna sovvenzione statale.