Buona presenza scenica, ottime capacità individuali, originalità negli arrangiamenti, testi incisivi , grande impatto sul pubblico e, soprattutto, cantano in italiano. E cantano di fratellanza, pace, speranza, redenzione, vita e morte, tracciando le linee di una quotidianità che troppo spesso viene oscurata dalla scelta massificante di dare spazio a concetti ormai scontati. Coraggiosi questi S.R.L. che seguono la loro strada incuranti delle difficoltà che incontrano sul cammino, alimentandosi della consapevolezza di creare qualcosa di nuovo pur restando fedeli alle proprie radici musicali, esultando per ogni singolo traguardo raggiunto, a prescindere dall’importanza. Il narrare quotidiano dei testi di Pietro, autentiche poesie in musica, l’utilizzo della lingua italiana, la totale improvvisazione e la volontà di concretizzare sogni e canzoni, sono sicuramente alcuni dei loro maggiori punti di forza in un panorama metal che rischia di “imbastardirsi” con contaminazioni che esulano dal metal stesso. Il risultato è quello di una band che mette nella sua musica non solo l’abilità tecnica ma anche il cervello, a partire dalla scelta del nome Società Responsabilità Limitata per arrivare alla scelta di seguire un iter decisamente controtendenza. Finalmente il sintomo di un cambiamento, la coscienza che anche nel metal gesti e parole possono avere un significato ben preciso senza, per questo, perdere di tono. Anzi. E mentre gli S.R.L. si apprestanto a nuove canzoni e nuovi sogni, consigliamo vivamente ai lettori di meditare sulle strofe di “2000 Anni dopo Cristo” e “Divieto di pensiero”. Un motivo c’è. Finalmente.

Dati autobiografici, aspetto caratteriale, professione oltre alla musica, interessi personali degli S.R.L.
CRISTIANO: Nato a Terni il 27/06/1974, lavoro come webmaster presso un’industria chimica. Oltre alla musica, sono un fanatico di cinema, leggo moltissimo, mi piacciono le moto da corsa e mi interesso di grafica al computer.
JERICO: Nato a Gualdo Tadino 19/12/1973, attualmente sto ultimando un corso di dottorando in Ingegneria Industriale. Sono un divoratore di film con effetti speciali, adoro scherzare e ridere con gli amici, arpeggiare la mia chitarra acustica.
PIETRO : Nato a Terni il 5/03/1964. Musicista dentro e fuori, il resto è sopravvivenza.
ALESSIO : Nato a Terni il 17/05/1975. Gestisco una birreria, mi piace pescare e adoro i cavalli.
RODOLFO: Nato a Terni (?). Ho un negozio di auto usate, vado in palestra e colleziono CD brutali. Ultimamente scrivo recensioni per un paio di webzine metal.
GABRIELE: Nato a Terni il 16/02/1973. Sono Ingegnere Elettronico, adoro la Passera, il modellismo e le moto.

Gli S.R.L. nascono nel ’92 e nel 2000 si è aggiunto Cristiano, che si è ben inserito in una formazione che, oltre alle innumerevoli qualità tecniche ed artistiche, evidenzia una grande sintonia in grado di conquistare il pubblico. Come vi siete conosciuti e come è nato il progetto S.R.L.?
JERICO: La S.R.L. è nata nell’estate del ‘91 dall’incontro con Pietro. Poi, nel giro di un anno e con l’arrivo degli altri elementi, si è formata ufficialmente la prima Società Responsabilità Limitata. Fin da allora abbiamo iniziato a buttare giù le nostre idee, arrangiando musiche nella forma al momento suggerita dalle nostre diverse origini musicali. Origini che abbracciavano le parole in poesia che il nostro cantante ha sempre saputo scrivere.
PIETRO: L’idea comune è sempre stata la descrizione della vita vista con i nostri occhi. Ci hanno definiti “menestrelli del 2000” proprio perché per Noi è importante parlare del quotidiano. Perché tutto nasce dal quotidiano. Questo ruolo di narratori ci calza a pennello, e da qui il ritorno alla scelta della sigla che ci rappresenta: Società (siamo un gruppo di 6 elementi) Responsabilità Limitata, perché la nostra responsabilità sugli eventi che si evolvono giornalmente è veramente limitata.
RODOLFO: Il mio arrivo alla S.R.L. risale al ’94 tramite Alessio, reduce dalla comune avventura con i Last Phoenix. In passato ho avuto diverse esperienze con gruppi locali.
CRISTIANO: Anch’io prima suonavo in un’altra band chiamata Aberrancy e proponevamo un buon Death Metal di derivazione europea (Carcass-Vader su tutti). Poi però le cose non sono andate troppo bene, nonostante le recensioni positive sul nostro demo. I soci della S.R.L. (chi più chi meno) li conoscevo tutti così, quando mi hanno contattato nell’estate del 2000, mi ha reso felice l’idea di provare a combinare qualcosa insieme.

Come vi trovate in un contesto musicale come quello attuale in cui il metal classico sta subendo le forti influenze del crossover e nu-metal?
CRISTIANO: Sono un purista del metal e credo che molta della roba definita cross-over o nu-metal, spesso non ha nulla a che vedere con il metal. Resta il fatto che la senti tutti i giorni su MTV e sta accattivandosi la simpatia del “popolino”. Un gruppo come il nostro può avere, ed ha avuto, i suoi problemi nell’imporsi contro tali “colossi”, però stiamo tastando con mano un crescente interesse nei nostri confronti anche all’estero, per cui proseguiamo fiduciosi sulla nostra strada che, per quanto impervia, speriamo possa portarci – non dico lontano – ma almeno a realizzare qualcuno dei nostri sogni.
JERICO: Vivendo nell’underground musicale italiano si incontrano bellissime realtà. Per la cultura musicale che regna nel nostro paese è difficile trovare una propria dimensione quando questa discosta dalla ormai radicata musica leggera. Credo che ultimamente le cose siano in un certo senso peggiorate perché il business, notoriamente spietato spesso anche al livello di piccole label, ha dato la possibilità a molti gruppi di incidere CD e fare qualche data anche importante, è vero, ma il tutto a discapito della qualità media dei prodotti.
RODOLFO: Ci riferiamo, ad esempio, al proliferare di uscite di gruppi di metal classico/sinfonico. Molte band sono state portate al fatidico contratto senza nemmeno avere fatto la tanto blasonata gavetta (che è come una manna dal cielo quando si vuole, ad esempio, arrangiare un pezzo!), cosicché hanno saturato i negozi di proposte simili e spesso mediocri. Ciò non fa bene al mercato metal, in quanto gli ascoltatori, che hanno ottime orecchie per capire se il prodotto presentato è buono o meno, spesso snobbano alcune uscite perché si aspettano la solita minestra riscaldata, mentre alcune band che non vogliono piegarsi alle esigenze di vendite (le quali, per dirla tutta, non possono permettere mica stipendi miliardari!) non riescono a trovare spazi, se non auto producendosi. Risultato: il mercato sta inesorabilmente appiattendo ciò che di buono il nostro paese offriva. Anche se vanno fatte alcune dovute eccezioni.

Pietro “Yankee”, leggendo il tuo profilo tracciato nel sito www.s-r-l.it, apprendiamo che sei cresciuto tra le note di Nilla Pizzi e Claudio Villa per poi scoprire un nuovo universo musicale targato Deep Purple, Led Zeppelin, Jimi Hendrix, Miles Davis. Un gap generazionale traumatico?
PIETRO: Senz’altro no! Più che altro piacevole. Fortunatamente si ha la possibilità di crescere, evolversi e di imparare nuovi generi. Tuttavia non sono molte le realtà musicali di oggi che hanno qualcosa da trasmettere e che, a mio parere, saranno ricordate in futuro. E questo non è bene. Sono aumentati i numeri ma in generale c’è una preoccupante scomparsa di genialità.

Nel vostro repertorio ci sono alcuni brani strumentali e canzoni con parecchi stacchi che richiamano il progressive. Quali sono le vostre influenze musicali?
CRISTIANO: Personalmente sono molto legato agli Slayer, Iron Maiden ed al mio primo amore: i Kiss. Ascolto tutto il rock (ed anche qualcosa di elettronico), ma il genere che più mi piace è il filone estremo del metal (death/black/thrash).
GABRIELE : Ascolto Queen, Deep Purple, Iron Maiden, AC-DC ed S.R.L.
JERICO: Ultimamente, vado molto per il thrash. Mi piace ascoltare gruppi come The Haunted (ex At the Gates), Slayer e Testament. Ad ogni modo ci sarebbero un’infinità di gruppi da citare, dai melodici Nevermore, agli articolati Death e Meshuggah, ai pittoreschi Dimmu Borgir e Cradle of Filth. Ogni gruppo che merita mi ha lasciato qualcosa.
RODOLFO: Come avrai capito, quello che esce dalle nostre mani, e prima ancora dai nostri sentimenti, non può essere che una miscela di culture che abbracciano una vasta gamma di generi e periodi musicali.

La speranza e il credo religioso al posto di orrore e distruzione, testi che inneggiano alla vita piuttosto che alla morte, metafore che tendono all’infinito. Una piacevole sorpresa per un gruppo metal che ha il coraggio di cambiare, pur mantenendo intatte le proprie radici, e dare un senso compiuto alla musica con testi ricchi di significato. Una scelta o una necessità espressiva?
CRISTIANO: Né l’una né l’altra. Cerchiamo solo di essere noi stessi.
JERICO: É evidente che non volendo inserire parole chiave come “sole, cuore e amore” è possibile affrontare delle tematiche sicuramente inconsuete all’ascoltatore medio e che non permettono di nascondere la testa sotto la sabbia. Ci piace sviluppare le liriche come se fossero un altro strumento nel nostro gruppo, facendo un grande lavoro di ricerca delle melodie vocali, della giusta metrica, dei termini più adatti che, fortunatamente, non mancano nella nostra splendida lingua.
PIETRO: Cerchiamo di lanciare messaggi forti perché secondo noi è andata persa la virtù del pensiero. Avendo la padronanza della nostra lingua madre, possiamo affrontare senza problemi né compromessi l’immagine che abbiamo della vita, cosicché riusciamo a proiettarla verso coloro che ci ascoltano. Non vogliamo fare la figura dei professori saccenti, ma crediamo sia giusto porre l’accento su quelle tematiche che nel quotidiano diventano straordinarie e troppo velocemente vengono buttate nel dimenticatoio. Se poi qualcuno non è d’accordo, può comunque pensare ciò che vuole in riferimento allo specifico argomento. L’importante è che il nostro testo abbia comunque raggiunto l’obiettivo di suscitare una riflessione nei nostri ascoltatori.

Un punto di forza e un limite degli S.R.L.
CRISTIANO: Un punto di forza, l’energia che buttiamo negli S.R.L. Per quanto riguarda i limiti, ne abbiamo molti, ma li affrontiamo sempre con obiettività e con la ferma intenzione di superarli.
JERICO: È un po’ la storia del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. Molti dei limiti che ci hanno attribuito possono essere visti anche come peculiarità. Ad esempio, il cantare in Italiano è stato da sempre uno dei nostri talloni d’Achille per molti dei recensori che hanno ascoltato la nostra musica. Molti altri invece ci hanno lodato per il coraggio e per le nostre idee chiaramente espresse. Sono punti di vista.

Rodolfo, hai vinto il premio come miglior batterista. C’è un modello a cui ti ispiri?
RODOLFO: Seguendo ogni sfumatura del genere metal ho avuto modo di ascoltare tanti bravi batteristi. Ad ogni modo Paul Bostaph (Slayer, Testament, Forbidden), Gene Hoglan (Death, Dark Angel, Testament) e Richard Christy (Death e Iced Earth) sono forse quelli che mi hanno lasciato qualcosa in più degli altri.

Quali sono i traguardi che vi hanno dato maggiore soddisfazione?
JERICO: Ogni concerto è per noi una soddisfazione perché risulta sempre chiaro l’interesse di chi ci ascolta.
ALESSIO: C’è da dire, poi, che abbiamo vinto parecchi concorsi per gruppi emergenti. É sempre piacevole essere giudicati i migliori soprattutto quando ti confronti con gente di un certo calibro .
PIETRO: Abbiamo partecipato con fierezza a numerose manifestazioni di beneficenza. Anche quelle per noi sono state piacevolissime esperienze.
CRISTIANO: Tutti! Ogni piccolo passo avanti è una soddisfazione che ci fa credere sempre più di tirare dritti per la nostra strada.
GABRIELE : Per quanto mi riguarda, veder la gente cantare i pezzi ai concerti. Il resto viene da sè.

Quante possibilità offre Terni ai giovani che vogliono intraprendere la carriera musicale?
CRISTIANO: Beh… dipende dal genere musicale in cui vuoi cimentarti. Se vuoi ammorbare la gente con il Jazz hai un sacco di appoggi. Se sei un rocker in erba, hai delle difficoltà. Se sei metallaro sei un perditempo drogato e capellone.

Un parere su Sotterranea 2003.
CRISTIANO: Una buona organizzazione e ottime band nella sera della finale. Complimenti!
JERICO: Un’esperienza interessante. L’aspetto più piacevole è stata la gentilezza e disponibilità degli altri gruppi.
ALESSIO: Infatti non si notava la rivalità! C’era senz’altro un buon spirito di competizione, ma visto nella giusta ottica del divertimento.
S.R.L. : Clap clap clap…

Grazie, ragazzi. Mi è piaciuto il clap,clap finale…Dunque, progetti futuri e un sogno da realizzare?
CRISTIANO: Sta per uscire il nostro terzo disco “IN MEMORIA TEMPORIS” e non vediamo l’ora anche perché ha assorbito molte delle nostre energie. Per il sogno… aprire un concerto degli Slayer ed uno degli inossidabili Iron Maiden!
RODOLFO: Sono già in preparazione una serie di concerti con i quali avremo modo di presentare il nostro lavoro al pubblico.
JERICO: Tra i progetti futuri ci sarà, come sempre, la totale improvvisazione nella consapevolezza di poter costruire qualcosa: da una nuova canzone ad un nuovo sogno.

E noi canteremo e sogneremo con voi. A presto!

rositaspinozzi@tin.it