Il titolo di questo intervento (“Lavorare per la pace non è come fare politica�?), probabilmente scelto dal giornalista, e l’inizio stesso denunciano la presunta incapacità di tutte le forze politiche di San Benedetto del Tronto di prendere una posizione comune sulla pace, in quanto non si è riusciti a votare in Consiglio Comunale una mozione unica su questo importante argomento.
Una denuncia di questo tipo forse sarebbe più naturale la facesse una persona che non siede in consiglio comunale, e in particolare tra i banchi della maggioranza.
Il Consigliere Nico infatti è anche nella difficile posizione di chi, pur essendo un cattolico praticante che dovrebbe seguire le indicazioni del Pontefice, si trova a militare nella maggioranza attuale di governo, la cui posizione nei confronti dell’imminente conflitto è ben nota (anche se le dichiarazioni del presidente del Consiglio sulla guerra in questi mesi sono state sensibilmente diverse a seconda del contesto internazionale in cui erano rilasciate).
I toni usati dal consigliere non inducono a pensare che si sia di fronte ad un tentativo di conciliazione… Nico infatti si erge a giudice e comincia a dare definizioni della pace: sì, perché esisterebbe una pace dei buoni e una dei cattivi.
Ora, in quest’ultimo anno le persone (e tra esse molti militanti del centro-sinistra) che hanno preso parte ad una o più manifestazioni in piazza, che in genere non hanno incontrato i favori del governo, si sono viste definire nei modi più disparati dagli esponenti della Casa delle Libertà.
Abbiamo infatti appreso che tra i manifestanti del 14 settembre scorso si nascondevano dei “terroristi�?, mentre adesso siamo felici di apprendere che coloro che il 15 febbraio a Roma e, immaginiamo, il 1 marzo a San Benedetto, hanno manifestato per chiedere che si affermi la pace, beh, proprio loro sono dei ribelli,,, In queste occasioni si è manifestato quindi per una pace di parte “la pace di coloro che attuano azioni di guerriglia urbana appare ben diversa, meglio definibile come anti-Americana, comunque mirante e mettere delle civiltà contro�?.
Bene cittadini, siate voi di destra, di centro o di sinistra, cattolici o musulmani, agnostici o atei… sappiate che se avete preso parte a queste manifestazioni condividendo lo slogan “una pace senza ma e senza se�?, allora vi dovreste riconoscere nella definizione data dal consigliere Nico, riportata fedelmente tra virgolette.
Quindi, a questo punto ci chiediamo quale sia lo scopo, l’obiettivo appunto, che il consigliere dell’Udc ha voluto perseguire attraverso questo suo intervento. Voleva parlare di pace usando queste definizioni? E con chi vorrebbe parlare di pace? Con dei ribelli?
I propri problemi di coscienza non si dovrebbero risolvere accusando gli altri e dando definizioni sensibilmente diverse di un valore universale, quale quello della pace.
Se questo voleva essere il primo passo per un percorso comune, crediamo che il Consigliere Nico abbia scelto la strada sbagliata.

I Gruppi Consiliari dell’Ulivo di San Benedetto del Tronto