Nell’anno dei suoi primi 40 anni (1963-2003), il Porto d’Ascoli Calcio ha ancora tanto da dare. Nonostante l‘incombente età’, lo spirito giovane e voglioso degli inizi si è rafforzato diventando un punto fermo del calcio dilettantistico. Alti e bassi si sono avvicendati, ma dopo alcuni anni di abbandono si è tornati a pensare seriamente ai giovani. Quei giovani che potrebbero essere il futuro del pallone nostrano e non. Il Presidente Walter Amante crede nel progetto tanto da investire maggiormente forze e soldi nel settore giovanile. Sì perché, innanzitutto, il Porto d’Ascoli è una società seria con tanto di sede propria allestita da trofei, coppe, gagliardetti e foto dalle più antiche alle più recenti che ripercorrono le onde dei successi. Poi è una società sana, con valori da insegnare. Si pensa prima alla crescita interiore del ragazzo poi a quella calcistica. Il rispetto verso sé stesso e verso gli altri è alla base di questo cammino di evoluzione.
Vale anche per gli allenatori, tra l’altro tutti in possesso del patentino e della possibilità di usufruire del massaggiatore e del preparatore atletico.
Il settore giovanile del Porto d’Ascoli, inoltre, è pluridecorato viste le tante vittorie messe in cassaforte e per molti anni è stato il bacino della Samb Calcio. Tanti nomi importanti sono passati (Valà, Spinozzi ecc.) prima di spiccare il volo, quali Alessio Morelli ex Samb ora militante in CND con la Maceratese (ha anche un passato nelle file della Juventus), Amadio Patrick da quest’anno con il Chieti in C1. I più recenti sono Pezzoli, Rocchi che hanno esordito con la maglia della Samb nella gara di Coppa Italia contro la Pistoiese e Capriotti il quale ha collezionato qualche presenza come portiere nella Monturanese serie D. Forse l’unico fattore che li penalizza è non essere considerati dalle rappresentative regionali. Un vivaio così florido e funzionante è escluso da tali manifestazioni.
E non basta neanche sapere che lo scorso anno hanno collaborato con le scuole elementari del 3° circolo (Damiano Chiesa, Colleoni e Alfortville) insegnando attività motoria di base.
Un bagaglio considerevole quello del Porto d’Ascoli che continuerà ad offrire in futuro piccoli campioni. Dino Grilli, allenatore della Juniores, ha un grande rimpianto quello di non aver vinto ancora niente con questa società al contrario del padre Ettore il quale ha tanti successi alle spalle.
Si vuole tornare ai fasti di una volta, chissà se l’allievo Dino non superi il maestro Ettore! (I.V.)
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