Ogni anno si cerca sempre di trovare una frase, un sillogismo che racchiuda una intera stagione calcistica. Una impresa alquanto ardua, tuttavia con un giro di parole ci si può riuscire. E’ stato un campionato così, piena di dubbi e di incertezze che hanno condizionato il cammino delle formazioni locali. Reduci dall’entusiasmo del salto di categoria (Grottammare, Porto d’Ascoli ed Acquaviva) pensavano o quantomeno prevedevano di potersi ripetere invece la delusione ha invaso le loro menti e le loro gambe. Chi, al contrario,ha trascorso un precedente campionato tranquillo (Centobuchi), ha potuto tirar fuori le unghia e scalare la vittoria. Chi, ancora, non ha potuto gioire e non lo potrà fare più, per via di un fallimento (Riviera Samb) causato da una mancata promozione e da una retrocessione, ora può solo piangere sugli errori commessi. Come si suol dire, è stato un anno di transizione, dove si è preso atto delle difficoltà dei gironi e si è pagata la novità. Le squadre si sono ritirate in letargo pronte a risvegliarsi per combattere una nuova stagione e riproporsi nelle classifiche e nelle categorie che le competono.

Un omaggio va senz’altro al Centobuchi di mister Marocchi, l’unica formazione rivierasca ad essere promossa in Eccellenza. Un titolo che vale doppio arrivato in concomitanza con i festeggiamenti per i trent’ anni della nascita del club. Un campionato, il suo, vissuto tra i primi e secondi posti poi la stabilità in vetta ha confermato tutta la loro forza nonostante i continui assalti (ripetutamente respinti) del Caldarola. Testa concentrata, gambe sveglie e tanto cuore sono stati gli ingredienti giusti per l’ “eccellente? vittoria. Ora il Centobuchi viaggia nelle zone basse della classifica, ha avuto un inizio molto lento che pian paino sta accelerando, centrando risultati positivi e aumentando i punti. Speravamo di poter fare lo stesso discorso anche per il Grottammare, purtroppo non è così. Partito fortissimo senza rivali, poi il risveglio delle altre squadre hanno messo in crisi l’imbattibilità dei ragazzi di Beni. Pian piano la vetta andava scemando fino a chiudere la stagione al quinto posto. Una posizione da non disprezzare assolutamente, anzi un saldo punto di partenza verso la mancata D. Beni ci sta riprovando, ha chiuso l’anno questa volta non primo bensì secondo. Se non essere campioni d’inverno, fosse l’augurio per l’arrivo dell’obbiettivo prefisso, ben venga.

L’Acquaviva sperava di salire in alto, invece è scesa in basso. Tanto in basso che ha rischiato la retrocessione e la sta rischiando tutt’ora. L’umiltà e la grinta hanno permesso la salvezza, diventato l’obbiettivo primario. Adesso bisogna fare dei buoni propositi per l’anno nuovo, evitare i play-out rialzando la testa e lottare per una salvezza tranquilla. Attualmente la squadra di Mascitti ha urgentemente bisogno di forti dosi di vittorie per ritrovare se stessa e serenità. Il Porto d’Ascoli voleva viaggiare nei piani alti della prima categoria e si è dovuto accontentare di una sudata e sofferta salvezza. Alti e bassi nel corso della stagione passata che l’ ha visto fino all’ultima giornata rischiare per i play out. Oggi con il ritorno di Alesiani in panchina, la squadra ha avuto una bella scossa che la fatta salire in quinta posizione, ma il grande boom dei play off lo stiamo aspettando, lo scossone che li sveglierà non tarderà. Discorso a parte per l’ex Riviera Samb. Tre promozioni consecutive l’avevano disegnato uno squadrone. Gli spareggi persi due anni fa e una retrocessione durante i “nemici? play out sono stati le basi di un’annata da dimenticare e fallimentare. La squadra non esiste più, le pedine più importanti sono state vendute compresi i dirigenti. Chi qua, chi là vanno ad arricchire con la loro esperienza chi non è mai sazio. Per una anno il Riviera presterà il nome alla Castoranese, con la quale ha stabilito una specie di comproprietà di cui fa parte anche il Porto d’Ascoli.