Soncin: «Bisognerebbe sottolineare il resto della gara più che l’episodio del rigore sbagliato, anche perché poi Fanesi è riuscito a segnare sulla ribattuta. I rigori si possono sbagliare, a me è capitato di sbagliarne due in una settimana, pazienza. Nell’occasione del mio gol è stato bravo Fanesi a creare spazio. Non sono andato sulla palla deciso? Non è successo niente, normali episodi. Il mio pensiero va al portiere del Paternò Polessi, spero che si riprenda dal brutto colpo. Come è successo? C’è stato un lancio di zacchei sul quale io mi sono avventato, poi mi sono scontrato con Polessi senza in realtà accorgermi di nulla. L’ho colpito con il ginocchio, e ho trovato due buchi proprio sulla mia gamba, credo dovuto all’impatto con i denti: sono quindi stato sostituito per infortunio. La classifica resta corta, adesso ci godiamo il riposo e poi riprenderemo la nostra marcia senza fare la corsa su nessuna squadra, perché credo che noi sia possibile per nessuna tenere questo ritmo: qui si rischia di fare 64 punti e stare fuori dai play-off…Faccio gli auguri ai tifosi della Samb e soprattutto a Polessi, che forse non trascorrerà un grande Natale».
Franchi: «Non prendevamo gol su azione da 929 minuti? Fosse sempre così! Oggi si è trattata di una nostra piccola disattenzione che può capitare, anche perché il Paternò ha schierato due punte e un trequartista che non ci dava punti di riferimento e ci ha causato qualche problema nei primi minuti. Nella ripresa poi siamo andati meglio. Comunque oggi bisogna sottolineare la grande prova di carattere della squadra: trascorreremo un bel Natale, poi il 27 di dicembre ricominceremo ad allenarci».
Pedotti: «Il Paternò, a differenza di altre squadre, è venuto qui per giocarsi la partita e in una delle loro ripartenze, seppur causata da un nostro errore, abbiamo preso il gol. Ci conforta che a differenza di altre occasioni, in cui subivamo reti strambe, stavolta l’azione del gol del Paternò è stata limpida. Le prospettive per il 2003? Cercheremo di vincere tutte le partite, per ora stiamo nel gruppo delle prime che continuano, a loro volta, a viaggiare ad un ritmo altissimo».
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