Come Sambenedettoggi.it abbiamo preso una posizione chiara e limpida sul caso Agnello fin dai primissimi giorni. Abbiamo voluto però interpellare l’avvocato Francesco Marozzi, legale di Agnello (sempre irreperibile), per avere maggiori delucidazioni sull’incontro-fiume (tre/quattro ore) che ieri si è svolto nella sede della Guardia di Finanza di San Benedetto, alla presenza del comandante Raffaele De Chiara.

«Agnello è stato convocato dalla GdF quale testimone che possa riferire elementi riferibili ad altri», dichiara Marozzi. «Ha riferito le cose che conosceva ed ha esposto la vicenda di cui è stato testimone». Il legale non si addentra nella descrizione attenendosi al segreto professionale, ma poi, quando gli chiediamo che relazione ci sia con l’articolo pubblicato da “L’espresso” il 22 novembre scorso, qualcosa trapela [stralci dell’articolo sono pubblicati sul link “Agnello chi?”, ndr].

«Quell’articolo dà una ricostruzione della vicenda conforme per molta parte agli atti di natura civile e penale; li ha riferiti un giornalista [Primo Di Nicola, ndr] di cui ignoriamo le fonti dettagliate. Sarà poi compito della giustizia accertare la verità. Agnello si sente persona offesa e questo è lo spirito con cui ha riferito, precisando che non è un imputato ma è stato chiamato a testimoniare».

Agnello dovrà di nuovo venire a San Benedetto per testimoniare?
«Non ha ulteriori convocazioni, ma la sua presenza è costante nei miei studi perché si sente legittimo proprietario, presidente e amministratore della Sambendettese Calcio».

Ci sono state però diverse sentenze amministrative che escludono tale ipotesi…
«Agnello si è visto respingere tre ricorsi in base a sentenze emesse con una motivazione collegata, ma ha impugnato tali sentenze ed ora attendiamo le deliberazioni del Tribunale di Ascoli Piceno e della 3° Corte di Appello di Ancona».

Perché Agnello ignora la stampa locale e si affida invece a “L’espresso”, AdnKronos, Ansa?
«Preciso che Agnello non è il fornitore di notizie, e che se qualcuno è interessato alla vicenda ciò non dipende da Agnello, il quale ha constatato una situazione di ostilità dell’ambiente soprattutto per quanto riguarda gli organi di informazione. “L’espresso” non è l’ultima rivistucola d’Italia, ha dato alla vicenda due pagine e io ho notato quanto poco risalto questa notizia abbia avuto nella cronaca di San Benedetto».

L’impressione che abbiamo è che sentiremo parlare di Agnello ancora per diverso tempo: ricorrerà civilmente fino alla Cassazione (ma con quante possibilità di spuntarla? Suvvìa!). Dal punto di vista penale (i pagamenti in nero riportati da “L’espresso”), è nostra speranza che tutto si risolva per il meglio e che la giustizia faccia i suoi accertamenti in maniera celere: la Samb non merita questo fango, il campionato è molto più interessante.