Undicimila euro di multa comminati alla Samb perché «per tutta la durata della gara venivano rivolti cori e grida espressivi di discriminazione razziale verso un calciatore ospite e non si verificavano iniziative della società o del pubblico favorevolemnte valutabili; per fitto lancio di bottigliette ed accendini senza colpire; per accensione di fumogeni che ricadevano sul terreno di gioco».

Così recita il comunicato del Giudice Sportivo. San Benedetto città razzista? Questa etichetta ci rattrista e ci indigna.

Ci rattrista perché qualche sconsiderato, effettivamente, ha pensato di emettere i “buh” volgari e razzistici nei confronti del calciatore Diè.

Ci indigna perché Diè è stato preso di mira dalla tifoseria non perché negro ma perché, nei primi minuti, era andato in escandescenze per alcuni contatti di gioco (ammonito, ha rischiato l’espulsione). Diè, al di là di qualche “buh” difficilmente avvertibile (e rado) nella selva di fischi che lo coprivano ogni qualvolta toccava il pallone, specie nel primo tempo, è stato beccato non in quanto nero o bianco, italiano o straniero, ma proprio perché si era attirato l’antipatia del pubblico con il suo gioco scorretto (aveva passeggiato…sopra Delvecchio). Non è la prima volta che un pubblico prende di mira un giocatore: la casistica è infinita, e appunto per questo consideriamo la decisione del Giudice Sportivo un altro abbaglio (il politicamente corretto prende, a volte, il sopravvento sul giusto metro di giudizio), dopo quelli commessi dal sig. Mariuzzo durante l’incontro.

La decisione ci indigna e sa di beffa anche perché la Curva Nord ha aderito alla campagna antirazzista delle tifoserie italiane: nelle ultime settimane lo striscione “Stop the racism forever” era più volte apparso sulle gradinate, mentre l’ultimo numero de “Il tempio del tifo” (giornale autoprodotto) aveva un’apposita sezione ospitante diversi interventi “antirazzisti” di alcune tifoserie italiane.

Come rimediare? L’immagine e la sostanza di San Benedetto e della tifoseria rossoblù dovranno tornare limpide, come in effetti sono. Forse il rimedio migliore è continuare ad autoeducarsi all’antirazzismo, e sperare che in questo modo, nel lungo periodo, San Benedetto possa fregiarsi sempre del titolo di città ospitale ed accogliente. Lasciamo al Giudice Sportivo e ai suoi schemi a volte un po’ troppo rigidi i giudizi di un sol giorno.

L’Avellino, per contro, è stato multato per ‘soli’
7.500 euro (più risarcimento del danno) per la bomba-carta che ha costretto l’addetto al campo Rubicini all’intervento alla gamba e alla mano, rimaste ferite.