Questa mattina i circa trecento ragazzi iscritti alla Scuola Alberghiera di via San Giacomo, si sono ritrovati davanti ai cancelli per mettere in atto uno sciopero di protesta contro l’edificio che li ospita. Nessun studente è entrato e armati di striscioni ( i più eloquenti erano i seguenti: “Promesse tante, fatti niente?; “La sicurezza è un nostro diritto?) e megafoni hanno apertamente dichiarato che la scuola non è agibile.

Se effettivamente di “scuola? si può parlare, visto che in precedenza la struttura era un ex-albergo. Aule piccole, finestre con le maniglie che si tolgono o addirittura non ci sono, porte bucate, tubi rotti. Bagni senza aperture di aerazione e balconi traballanti con pericolo di crollo. Inoltre nei mini corridoi, sulle pareti dei muri ci sono le segnaletiche delle uscite di sicurezza e sapete quali sono? L’unico portone di entrata e di uscita. I laboratori di cucina che si trovano nei semi interrati, sono circondati da finestre, le quali hanno tutte delle inferiate di ferro verticali che non permettono, in casi di emergenza, di rompere i vetri.

Una situazione, questa, che va avanti da anni e nessuno si è mai preoccupato di prevenire. Alcuni rappresentanti dell’Istituto, Balducci Raffaele, Ricci Antonio e Chiappini Enrico hanno voluto ribadire la questione e proporre le loro intenzioni “la struttura della sede della succursale Gabrielli purtroppo è inagibile, crepe e condensa ovunque. Non ci sono scale ed uscite di emergenza, i professori non hanno le cattedre ma solo banchi per questioni di spazio.? I ragazzi continuano “ abbiamo scioperato perché vogliamo chiedere alla Provincia una scuola sicura, sollecitare i lavori di ristrutturazione, una palestra più funzionante e laboratori e attrezzature di cucina, sala e segreteria più adeguati.? Infine concludono “nel caso in cui le nostre sacrosante richieste non verranno soddisfatte, cercheremo di seguire uno sciopero più duro visto che le occupazioni sono illegali?.

Domani i ragazzi si recheranno in Ascoli per cercare un colloquio con il presidente della Provincia Pietro Colonnella al fine di apporre una semplice firma su quei documenti che permetterebbero l’inizio dei lavori. In cinque anni sono state fatte tante promesse, è arrivato il momento di agire. Le situazioni non vanno risolte quando succedono le tragedie. La scuola è e deve rimanere un luogo sicuro ma per farlo occorre avere tutto a norma di legge.

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