di Anna Stefania Mezzina
Il processo si è concluso al Tribunale di San Benedetto. L’accusa, rappresentata dal pm Ines Nardini, nei confronti di G.G., 49 anni, nato a Gerace ma residente a Siderno, era di spaccio di sostanze stu-pefacenti. Era stato infatti fermato dagli agenti dell’ordine nei pressi dello svincolo Ascoli Mare e nei cerchioni delle ruote della propria autovettura erano stati rinvenuti “due pani di eroina”, rispettiva-mente di 105 e 95 grammi, che secondo gli investigatori erano destinati al mercato locale.
L’uomo è comparso dinanzi al giudice Falco e sottoposto all’esame dell’imputato si è avvalso della facoltà di non rispondere. La difesa, rappresentata dall’avvocato Alessandro Angellozzi, sosteneva la completa estraneità del suo assistito ai fatti contestati.
Al momento dell’arresto G.G. si stava recando a Milano per motivi di lavoro. La “soffiata” fatta da due fonti confidenziali alle forze dell’ordine, che erano perciò a conoscenza del suo arrivo, del tipo di autovettura e del suo contenuto, sarebbe stata una ritorsione da parte della malavita organizzata locale. La droga, secondo la difesa, sarebbe stata messa volontariamente nelle ruote dell’autovettura del calabrese ad una delle fermate fatte dallo stesso in un autogrill. Nessun nome era però stato pro-
nunciato a comprova della linea difensiva per paura di eventuali ritorsioni.
Stefania Mezzina