Si accende lo ‘scontro’ verbale tra maggioranza e opposizione sul settore servizi sociali. L’improvvisa uscita in blocco della minoranza dalla Commissione Politiche sociali ha lasciato uno strascico polemico sulla scena politica locale difficilmente cancellabile. Ed ecco giungere a stretto giro di posta la secca replica della maggioranza al clamoroso ‘coup de theatre’ inscenato dai cinque consiglieri del centrosinistra; a dar voce all’indignazione della Cdl è il capogruppo consiliare di Forza Italia, Benedetto Marinangeli: “Un film già visto quello delle dimissioni. Prima il Presidente della Commissione Urbanistica, poi il Presidente della Commissione Bilancio e ora tutti i componenti della Commissione Servizi sociali. Difficile capire questo modo di fare politica. Dopo tutto sono loro i primi a dire che si tratta di gesti non condivisibili”

Marinangeli difende le scelte adottate dall’Amministrazione comunale nel settore sociale, respingendo le critiche formulate dai consiglieri d’opposizione nella lettera di dimissioni inviata al Presidente De Vecchis: “Quando si dice che non c’è coinvolgimento sul Prg dopo la convocazione di dodici Commissioni in due mesi, è difficile da credito a certe decisioni. Ora il paradosso passa ai Servizi sociali, che, forti di due Assessori, hanno avuto un netto miglioramento nei servizi e nelle iniziative. Grande attenzione verso minori, disabili, anziani e fasce più deboli. Ci apprestiamo, inoltre, a mettere tutti i servizi in rete con un unico progetto, razionalizzando laddove in passato ci sono state anomalie (e qualche Commissario dimissionario lo sa)”.

Il capogruppo di Forza Italia non risparmia un’ultima bordata polemica alla minoranza: “Fare terrorismo politico, sparando nel mucchio, non serve e non porta alcun tipo di beneficio, specialmente ai cittadini e, in particolare, agli utenti, che sono quelli a cui noi guardiamo e a cui dobbiamo dare risposte”. Nei giorni scorsi si era parlato di una possibile collaborazione tra maggioranza e opposizione per la redazione del nuovo Piano Regolatore (l’accorata richiesta proveniva proprio dalla coalizione governativa): se queste sono le premesse, crediamo che ogni tentativo di dialogo risulterà pressoché impossibile.