Nella sua lunga carriera, che va dagli anni Sessanta ad oggi, l’artista si è prima accostato al chiarismo, trattando in maniera splendida il paesaggio quale specchio dell’animo, poi al tema “sacro”, per approdare infine ad un iperrealismo che via via si è andato arricchendo di elementi astratti, fino ad arrivare ad una perfetta fusione tra la figura umana – per lo più femminile – offerta in tutta la sua sensualità, eppure misteriosa e mai scontata, e le atmosfere che ad essa fanno da sfondo, dense astrazioni di stati d’animo e sentimenti.
Ed è proprio a quest’ultimo periodo che si riferisce questa straordinaria raccolta di dipinti.
“Sento che il tempo cade e fa rumore nell’anima mia…” scrive Cardarelli in una sua poesia e Solimani, su una linea di naturale continuità, sembra aggiungere “…lasciando impronte d’amore e di dolore”. Perché Solimani è pittore del conscio ma anche dell’inconscio, di quell’anima che il suo pennello tanto sapientemente riesce a portare in primo piano al di sopra e al di là della forma, una “forma pensiero” necessaria e interattiva per la comprensione delle sue opere, quasi che le stesso artista cenasse faticosamente l’intima essenza del suo mondo creativo.
La mostra rimarrà aperta fino al 13 Novembre con orario 10/13 e 16/19, chiuso il lunedì. L’ingresso è libero.
Lascia un commento