Una grande passione per la musica, l’innato desiderio di mixare fin dalla più tenera età, dinamismo e simpatia sono le carte vincenti del giovane dj Christian Petrini (Fermo, 26/08/1977), brillante animatore di indimenticabili serate presso i locali più noti delle Marche. Iscritto all’Istituto Tecnico Industriale Statale “Montani” di Fermo, Christian ha preferito interrompere gli studi per dedicarsi esclusivamente al suo lavoro di dj, quindi crescere da un punto di vista professionale ed imporsi precisi obiettivi da raggiungere. Obiettivi che, visti i risultati, si stanno realizzando. Praticamente irreperibile di giorno, abbiamo incontrato Christian in una pausa del suo lavoro all’Off Side di Pedaso.
Christian, presentati ai nostri lettori.
Tutti mi chiamano “l’uomo della notte” per via dei miei tardi rientri.
Un pregio e un difetto.
Il pregio è, senza dubbio, la precisione. O forse è anche il mio difetto?
La tua carriera è iniziata nel ’93 e da allora hai ottenuto numerosi risultati positivi. Cosa ha fatto scattare la molla del dj, a parte la passione per la musica?
È stato un segno del destino. All’età di otto anni mi era stato regalato un registratore con due type e ricordo che mi arrabbiavo perché non riuscivo ad ascoltare due cassette contemporaneamente. Quindi, senza rendermene conto, volevo già mixare fin da allora. In realtà, però, tutto si è sviluppato quando in un locale ho visto un dj al lavoro e sono rimasto completamente affascinato dal suo ruolo, dalla gente in pista che ballava seguendo il ritmo. Una specie di predicatore con i suoi seguaci.
Quali sono i modelli a cui ti ispiri?
I miei preferiti sono Satoshy Tomiie ed Erik Morillo, ma sono del parere che ogni dj deve trasmettere ciò che sente, essere se stesso e non copiare. Se compro dei dischi devono farmi venire i brividi, altrimenti non sono quelli giusti. Non compro titoli solo perché li mette un dj famoso.
Nel corso delle tue serate hai avuto l’opportunità di suonare con i dj più famosi. C’è stato un momento che ricordi con particolare simpatia?
Quest’estate all’inaugurazione del “Paradiso” ho suonato insieme a Roso dj di Radio Italia Network e Stefano, il loro percussionista. Finita la serata siamo andati a ballare in un locale vicino per tirare l’alba in attesa della classica colazione della domenica mattina. Roso e Stefano si sono rivelati simpatici e molto alla mano, al contrario di altri artisti.
Quali sono le tue preferenze musicali?
Ascolto un po’ di tutto, ma preferisco indubbiamente la House. Mi piacciono moltissimo i nuovi generi musicali tipo Nu-Funk, Nu-Jazz, Drum&Base. Apprezzo il Rock, la ‘N Ska e il Punk.
Un tuo parere sul panorama musicale locale. Ci sono band che possono emergere?
Sì e i migliori musicisti risiedono proprio nelle Marche. Vi garantisco che tutti gli artisti che ho ascoltato e con i quali ho lavorato potrebbero suonare tranquillamente con i grandi nomi in campo nazionale.
Sanremo in o out?
È più di mezzo secolo che si fa sempre la stessa minestra e, per almeno dieci anni, si riscalda quella dell’anno prima. Sanremo out!
Progetti futuri?
Il mio primo singolo house. Attualmente curo la programmazione dell’Off Side mentre a novembre riprenderò a suonare al White Garden di Falconara insieme allo staff del White Village. Poi si vedrà.
Un sogno nel cassetto.
Non fermarsi mai e salire sempre più in alto.
(rositaspinozzi@tin.it)
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