Il connubio tra i due artisti nasce dal fatto che entrambi sentono come elemento primario di ispirazione la natura degli alberi. Niceta utilizza il dipinto ad olio per produrre delle opere piene di luce e – scrive il prof. Filipponi – “con pochi segni marca l’azione, muove la scena e spinge alla partecipazione, invita ad una ideale danza, alla coralità e alla solidarietà, l’uomo, in grado di ritrovare la propria origine e capace di ricreare fantasie classiche, pur in un mondo ormai immerso nel mito del successo e del guadagno industriale”.

Sturba, attraverso una sperimentazione coraggiosa, riesce a coniugare la natura biologica dell’albero con elementi inorganici quali l’acciaio e l’alabastro, che comunque diventano”vivi” nel contesto loro assegnato. Utilizza le trasparenze dell’alabastro per creare forme ed immagini che invitano alla riflessione e all’impegno sociale. Nel corso dell’inaugurazione, Emidio Sturba presenterà il suo primo catalogo antologico.