Sono ben consapevole che in questa fase i sindacati confederali sono investiti da una grave lacerazione, in larga misura frutto avvelenato della politica di questo governo, ma non possiamo pensare di poter affrontare i prossimi durissimi mesi, con una Finanziaria che penalizzerà gli Enti locali, con la crisi FIAT che riporterà a livelli drammatici il problema dell’occupazione, con il movimento sindacale diviso. Io sono certo che lo sforzo maggiore della politica debba essere quello di ricostruire in tempi rapidissimi le condizioni per l’unità, che non significa “assenza di differenti punti di vista�? ma piuttosto “comune consapevolezza della gravità del momento�?.
Per questo trovo francamente immotivata la tua drammatizzazione del clima delle relazioni sindacato/regione. La Regione ha consegnato alle forze sociali e alle rappresentanze istituzionali tutto il materiale necessario a condurre un approfondito confronto di merito su tutti gli aspetti del riordino della sanità marchigiana. Possiamo finalmente programmare incontri nei quali ascolteremo con grande attenzione le opinioni sindacali fin nel dettaglio. Questo percorso non è, come si vede, né consociativo né di consulenza. Lo stesso criterio varrà per le rappresentanze istituzionali della nostra comunità. Sarà poi il Consiglio regionale a varare la riforma, giusto quanto prescrivono le regole della democrazia rappresentativa.
Dunque esistono ormai le condizioni per uscire dalle dispute sul metodo e per affrontare il grande tema di quello stato sociale che vogliamo continuare a garantire ai nostri cittadini. Ostile al nostro modello è il governo Berlusconi, per questo si sciopera. Io la vedo così.�?
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