Agnello è a Milano da ieri sera (dopo il fine settimana londinese). Tuttavia, non riusciamo ancora ad entrare in contatto diretto con lui, che per negli ultimi giorni ha preferito comunicare attravrso stringati lanci di agenzie nazionali. Formalmente, il diritto di cronaca è assicurato da questi dispacci e dalle dichiarazioni del ‘portavoce’ Guido Arata. Nella sostanza, questo è l’undicesimo giorno in cui il ‘presidente’ Agnello non concede interviste alla stampa sambenedettese. Conteremo ancora.
«Quando sarà ufficialmente a San Benedetto convocherà i giornalisti locali, senza problemi», spiega Arata. «D’altronde la tattica scelta da Agnello mi è sembrata finora vincente: più si parla e più si rischia di cadere in probabili equivoci. Chi parla troppo potrebbe anche incorrere in possibili denuncie». Ma quali sono i programmi di Francesco Agnello? Oggi ha parlato con il Sindaco Martinelli, per ribadire che «da un punto di vista cartaceo e legale è il presidente della Samb».
Nei prossimi giorni Francesco Agnello è intenzionato a tornare a San Benedetto, spiega Arata. Però, «se qualcuno gli impedirà di insediarsi come presidente, ci sarà la possibilità di ricorrere alle istituzioni italiane, poiché l’Italia non è un Far West, e le decisioni che risultano dagli atti legali vanno rispettate. Nel caso ci siano degli impedimenti, andrà dai Carabinieri, o, che so io, dalla Guardia di Finanza o dalla Polizia, per far rispettare il dettato dell’atto pubblico».
Gaucci però afferma di non aver ricevuto neanche un centesimo di euro dei tre milioni pattuiti…«Gaucci sa benissimo che dall’atto si evince che lui ha preso tutti i soldi pattuiti. D’altronde, durante la trattativa di vendita, Agnello era solo mentre Gaucci era assistito da tredici consulenti. Pensiamo davvero che Agnello li abbia ipnotizzati o abbia puntato loro contro un mitra? Sull’atto sottoscritto a Roma lo scorso 23 settembre c’è la firma di Gaucci, e questo lo hanno visto altre tredici persone del suo team».
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