La prima nel campionato di serie A2 di pallamano, con la partita già disputata al Palakrò di Crotone sabato 5 ottobre, la seconda sul terreno dell’Ezio Scida, domenica prossima, per l’appassionante serie C di calcio.
Altro dato curioso: per i due giorni di ritiro, in vista dell’incontro infrasettimanale con la Fermana, il Crotone ha scelto di fermarsi proprio a San Benedetto del Tronto. Le due squadre hanno militato, negli anni, in tornei differenti. Sono arrivate poi, seppur attraverso strade diverse, nell’attuale girone B della C1, accomunate, tra l’altro, anche dagli stessi colori sociali. In C1 il Crotone c’è tornato mestamente, reduce da una retrocessione amara quanto inaspettata per il popolo rossoblu calabrese. La società diretta dai fratelli Vrenna ha, nell’ultimo decennio, regalato enormi emozioni ai tanti tifosi. Ha riportato in città il calcio professionistico, dopo le tante vicende fallimentari che avevano fatto sprofondare le squadre cittadine nell’inferno del dilettantismo puro. Altro gran merito di Raffaele e Gianni Vrenna è stato quello di andare oltre ogni più rosea previsione, superando tutti i traguardi già raggiunti dal calcio locale, ed arrivando lì dove nessuno era riuscito ad arrivare prima, in quella serie B appena sfiorata a metà degli anni ’70. Un primo anno di cadetteria, durante il quale si è anche sognato qualcosa di più, e un secondo nel quale ci si è dovuti svegliare per ritornare con i piedi a terra. Un solo errore in tanti anni di successi non ha, però, scalfito l’amore dei supporter per la squadra e non ha cancellato la stima e l’affetto per una società che tanto ha dato e che tanto ancora potrà dare. Il Presidente su tutto ciò ha espresso questi pensieri e questi propositi: �?Di errori nel calcio così come nella vita se ne possono anche commettere. Un luogo comune recita chi non opera non sbaglia, l’importante è ammetterlo senza nascondersi dietro un dito. Adesso, quello che più conta è dimenticare in fretta per cancellare dalla mente questa brutta parentesi, che mi auguro calcisticamente non debba essere più rivissuta. In questa stagione mi aspetto grandi cose dal nuovo gruppo, che ho formato insieme ai miei più stretti collaboratori�?. A giudicare dai risultati ottenuti sui vari campi in quest’avvio di campionato, le “grandi cose�?, questa compagine, dimostra di avere intenzione di farle. Mister Gaetano Auteri sembra l’uomo giusto per la guida. Ha formato un gruppo dove vecchi e nuovi lavorano all’unisono, tutti concentrati sui nuovi obiettivi da raggiungere; un gruppo dove la squadra viene prima dei singoli. Non bisogna, però, fare lo sbaglio di credere che i singoli non abbiano qualità straordinarie per la categoria. Basti pensare a gente come “Ciccio�? Artistico, Marco Pecorari, Sandro Porchia, Carmine Leone, Ivan Juric, Davide Dei o Aladino Valoti, per comprendere di che pasta è fatto questo gruppo. E’ anche vero che il girone non è dei più facili. Avversarie di rango, come la Samb di domenica prossima, sono pronte a mettere in campo altrettanta determinazione della capolista. Il modulo tattico del Crotone è il 4-3-3, con Artistico prima punta, ma con difensori come Pecorari, Porchia o Geraldi capaci anche di segnare, sfruttando al meglio le azioni da palle inattive, vero punto di forza del Crotone di quest’anno. Punti deboli e da migliorare le numerose occasioni da rete create e non finalizzate, ed i leggeri cali nelle riprese. L’allenatore è consapevole di questi limiti e lavora quotidianamente con i suoi per superarli: “Tutto è migliorabile e noi dobbiamo migliorarci, questo deve essere il nostro obiettivo. Io dirò così anche alla 34° giornata di campionato, ci sono sempre degli aspetti da correggere o da sistemare. Dal mio punto di vista sarà sempre così�?. Saggiamente Auteri cerca di stemperare i facili entusiasmi di una tifoseria che freme per il primato a punteggio pieno in classifica, ma già qualcuno è pronto a giurare che il bravo mister supererà presto il record personale di sette vittorie consecutive. Antonio Gangi
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