Secondo l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Ines Nardini, i fratelli G. (successivamente deceduto) e A. D.S. insieme con la madre M. R. C., avrebbero provocato lesioni personali e violenze private, oltre ad aver estorto del denaro, ai danni delle persone che hanno denunciato il fatto, tutte con rapporti di parentela tra loro.
Una di loro, testimoniando in aula, ha raccontato di aver conosciuto i due fratelli in casa della zia, ma di non aver mai avuto problemi con il fratello ancora in vita e con la madre.
A minacciare di morte il marito “buttandolo fuori della finestra” sarebbe stato solamente G. D. S.
La giovane donna non ha ricordato tutti i punti di cui alla sua denuncia, precisando di avere poca memoria riguardo quel periodo della sua vita, a causa dei problemi di salute cui è stata soggetta.

La minaccia verso il cugino della teste, all’epoca dei fatti minorenne, costituito parte civile nel proce-
dimento per mezzo dell’avvocato Leonardi, sarebbe stata quella di far scoppiare il suo appartamento. Da quando emerso nel corso della testimonianza, anche l’incidente stradale occorso al giovane mentre era in sella al suo motociclo nei pressi di Massignano, sarebbe stato causato dai due imputati.