La Samb di Francesco Agnello è durata meno di quarantott’ore: domani mattina, gli avvocati Castaldi e Bruno, in rappresentanza di Agnello e Gaucci, perfezioneranno il ritorno delle quote della Sambenedettese Calcio al patron romano. Il motivo del ritorno della famiglia Gaucci a San Benedetto del Tronto è la totale mancanza di risorse finanziarie di Francesco Agnello, il quale, nel pomeriggio, si è recato a Salerno. Burocraticamente, viene spiegato che «durante il passaggio di proprietà si sono registrati degli intoppi nelle procedure, per cui Agnello è risultato inadempiente e quindi la famiglia Gaucci ha deciso di riprendere possesso della Samb». Gli “intoppi”, in parole più umili, sono le tasche vuote di Francesco Agnello.
Le prime avvisaglie della situazione non proprio rosea si erano già avute ieri. Né l’addetto alle pubbliche relazioni Guido Arata, né il ‘supervisore’ Spartaco Landini avevano firmato un contratto con la Samb: l’accordo con Agnello era sulle parole, e forse i due uomini di calcio, davvero molto esperti ed apprezzati per i loro trascorsi (in special modo la presenza di Landini era considerata quasi una garanzia delle buone intenzioni di Agnello), covavano dentro di loro qualche dubbio: Landini ci aveva detto, giovedì scorso, di conoscere Agnello da poco tempo.
Questa mattina, sul marciapiede posto di fronte alla Tribuna Centrale del Riviera delle Palme, campeggiava la scritta spray “Agnello truffatore”, opera di mano ignota. Con il passare delle ore, gli uomini a più diretto contatto con l’uomo di Torre Annunziata si sono resi conto che Francesco Agnello era solo un colossale bluff. Si deve all’intraprendenza e all’onestà della dirigenza rossoblù (in particolare al direttore generale Molinari che ha avvertito Gaucci della situazione che si stava creando, ma, crediamo, anche grazie alla lungimiranza della squadra, a partire dai tecnici) se le ‘voci di sottofondo’ sono subito venute alla luce. Francesco Agnello, davanti alle prime avversità, ha preferito dileguarsi.
I due uomini portati in riviera da Agnello, Arata e Landini, sono naturalmente molto sorpresi dagli avvenimenti. Landini ci ha detto che «c’era qualcosa tra Agnello e Gaucci che non s’era risolto, ma con l’incontro di domani tutto tornerà a posto. Suggerisco alla tifoseria di essere tranquilla e di essere vicini alla squadra e alla società, almeno fino a lunedì». Arata, da parte sua, ribadisce che «essendo stata una trattativa a livello personale tra Agnello e Gaucci, è avvenuto qualcosa che non è stato chiarito prima del passaggio di proprietà. I dubbi sull’atto di vendita sono venuti ai tecnici legali di entrambe le parti, successivamente all’atto. Dopo un paio di giorni di tensione», continua Arata, facendo capire che la situazione non è mai stata tranquilla, «la vicenda va risolvendosi in questo modo». Arata e Landini hanno abbandonato il Riviera delle Palme attorno alle 19, dopo aver parlato a lungo con i tifosi, accorsi in massa presso la sede della Samb Calcio.
Per la tifoseria rossoblù si è trattato di un colpo durissimo: nel giro di sette giorni la proprietà è cambiata tre volte, e questo, naturalmente, sta preoccupando i tifosi. Il giorno in cui la notizia della vendita della Samb da Gaucci ad Agnello (le cui generalità ancora non erano ancora note) divenne pubblica (ma Agnello era sicuro di acquistare la Samb già quindici giorni prima, come confidava ai suoi collaboratori), intitolammo il nostro articolo «“Football-war-games” sulla Samb»: si parlava di Acqua Lete, di Ernesto Pellegrini, di Danone, e qualcuno forse ci accusò di ‘catastrofismo’. In definitiva, da domani, la Samb tornerà in possesso di Luciano Gaucci, l’uomo che ha garantito due promozioni consecutive alla Samb, tirandola fuori dalla Serie D: tutto come prima, dunque.
I tifosi, accorsi in gran numero al Riviera, si chiedono come sia possibile che Gaucci abbia potuto vendere la Samb ad una persona così inaffidabile. La risposta è facile: Gaucci si è fidato di Agnello, persona scaltra, ammanicato negli ambienti politici romani, che già in passato si era distinto nelle cronache nazionali per aver tentato la scalata a squadre come Genoa, Livorno e Pisa. Negli affari può accadere anche questo. Agnello, probabilmente, pensava di venire a San Benedetto e forse, ripetere le gesta nefande di un certo presidente che i sambenedettesi hanno già conosciuto.
Domani saranno mille e duecento i tifosi che seguiranno la Samb a Teramo. Sarà molto importante, in un momento così delicato, far sentire tutto il proprio calore (e quello sambenedettese ha pochi rivali) alla squadra, che, probabilmente, è rinfrancata dal ritorno di Gaucci (e dalla partenza di Agnello). Domani saremmo contenti di poter ascoltare mille e duecento voci che incitano i colori rossoblù, lasciando da parte qualsiasi tipo di polemica verso la società, che ricadrebbe sicuramente sulla squadra. Per il resto aspettiamo lunedì, quando, a mente un po’ più fredda, potremmo capire tutti insieme come gestire il futuro di questa Samb.
Aggiorneremo questo spazio non appena avremo altre notizie certe (flamminipp@libero.it).
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