Ottavio Palladini, sambenedettese, ha esordito fra i professionisti con la maglia della Samb, nello stesso sfortunato campionato in cui un altro giovane sambenedettese, Massimiliano Fanesi, si metteva in luce. Era il 1989-90, la Samb retrocesse in C2. Mentre Fanesi (con Vecchiola) venne ceduto all’Ancona, Palladini restò per altri due stagioni alla Samb, prima di essere acquistato dal Pescara, squadra di cui è diventato negli anni una bandiera oltre che capitano. Questa è infatti la nona stagione di Palladini con la squadra abruzzese: fin’ora Palladini ha totalizzato, in maglia biancoceleste, 257 presenze (27 in Serie A) condite da 41 reti (6 in Serie A). La scorsa estate la Samb si era interessata a lui, ma gli abruzzesi lo hanno confermato: Palladini è il perno di una squadra che vuole tornare in Serie B. Quella di domenica prossima sarà, per Ottavio, la prima volta che affronterà la Samb da ex: non nasconde che sarà emozionato.

Dopo dieci anni tornerai a giocare al Riviera delle Palme, lo stadio dove hai esordito da professionista.
E per me sarà sicuramente una situazione particolare, sono certo che proverò una grandissima emozione.

La Samb è accreditata come una delle favorite del girone, al pari del Pescara. Tuttavia, essendo una neo-promossa, potrebbe pagare lo scotto dell’inesperienza?
Penso di no, perché tutti i nuovi arrivati sono giocatori di categoria, bravi ed esperti. Naturalmente conosco molto bene Fanesi, con il quale ero compagno di squadra già l’anno scorso, ma ho giocato contro altri giocatori della Samb, come Napolioni, Franchi, Ogliari, Turchi, Di Serafino, Teodorani: tutti calciatori di spessore.

Lo scorso anno siete stati eliminati dal Catania, club di proprietà di Gaucci, in una semifinale che ha provocato moltissime polemiche per l’arbitraggio. Ma anche la Samb rientra nel gruppo di squadre del patron romano.
La semifinale dell’anno scorso rappresenta, per noi, una ferita ancora aperta. La partita contro la Samb, al di là della rivalità storica fra le due tifoserie, è molto sentita a Pescara anche per questo: quello che è successo a Catania ha lasciato a tutti l’amaro in bocca. Però contro la Samb giocheremo una partita del campionato 2002-03: non cerchiamo vendetta ma vogliamo soltanto vincere una partita contro una buona squadra. Credo che lo stesso valga per la Samb.

Come pensi che sarai accolto dalla tifoseria rossoblù?
Non lo so, sinceramente. Io sono di San Benedetto, ho molti amici qui e continuo a vivere in questa città. Non dimentico inoltre quello che ha rappresentato, per me, la Samb, che mi ha lanciato nel calcio professionistico e con la quale ho raccolto grandi soddisfazioni, come la vittoria di un campionato di C2, la vittoria della Coppa Italia di Serie C e il premio Guerin d’oro come miglior giocatore della Serie C. Capisco comunque che all’interno di una partita ci potrà essere qualcuno che mi potrà fischiare in qualche frangente particolare. Mi auguro che non accada, ma sono un professionista e lo dovrò accettare.

La sfida fra Samb e Pescara quali ricordi ti suscita?
Io ho affrontato il Pescara, con la maglia della Samb, nella Coppa Italia del 1989-90, con Maurizio Simonato in panchina: perdemmo 2-1. Ho poi giocato con il Pescara contro la Samb, al Riviera delle Palme, nell’estate del 1992: si trattò di un’amichevole decisa in seguito al mio trasferimento dalla Samb alla squadra abruzzese. Da spettatore, ricordo diverse partite giocate al Ballarin e anche l’ultimo incontro del campionato, quando il Pescara vinse al Riviera delle Palme per 2-1.

Sempre più spesso, quando un giocatore segna ad una sua ex squadra, limita i festeggiamenti. Tu ti adeguerai a quella che oramai è diventata quasi una ‘moda’?
A mente fredda, se dovessi fare gol, posso dire che cercherei di limitare la mia gioia. Ma si parla di attimi, e se dovesse capitare non credo che ci sia nulla di scandaloso. Io resto legato alla maglia della Samb per le grandi soddisfazioni che ho ottenuto all’inizio della mia carriera, e cercherò di non esultare nel caso dovessi segnare una rete. Ma potrei essere smentito dal campo: nel caso segnassi un eurogol, come potrei restare impassibile. Ad ogni modo posso dire che cercherò di non offendere nessuno. (flamminipp@libero.it)