Saranno esposte circa 25 sculture realizzate in pietra, alabastro, legno e bronzo. Le opere più significative in esposizione portano i suggestivi nomi di “Albero della pace”, “Ballerina che canta”, “Cristo che risorge dalla Croce”, Bambina con la colomba”, “Il poeta Leopardi”, “Innamorati”, “Ulisse e Nausicaa”, “La partenza di Ulisse da Calypso”.

Francesco Santori è nato a Grottammare dove possiede uno splendido atelier incastonato nel verde del parco della Vedetta Picena. Muove i suoi primi passi nel mondo dell’arte negli anni ’60 sotto la guida del prof. Mario Rivosecchi, critico e poeta, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Roma che frequenta conoscendo il grande Pericle Fazzini.

Importante, nel percorso artistico di Santori, anche l’incontro avvenuto nel 1978 con un altro grande della scultura, Giacomo Manzù, dal quale riceve elogi, stima e incoraggiamento allo studio e al lavoro. Nel frattempo Santori sviluppa la sua vita artistica: iniziano le commissioni da parte di enti, comunità religiose e privati, si moltiplicano le partecipazioni a mostre personali e collettive.

Insignito di numerose nomine accademiche, dal 1974 al 1987 lavora nella Repubblica di San Marino per il Santuario del Cuore Immacolato di Maria. Tra le ultime commissioni ricevute, un complesso scultoreo in pietra per l’eremo di Madonna della Croce di Norcia. Attualmente, oltre a lavorare per la realizzazione di opere destinate alla sua personale raccolta – collezione, è impegnato all’ultimazione di un Cristo risorto in legno africano dell’altezza di 2,20 metri commissionatogli a Fano.
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