Per ripercorrere le tappe più importanti de “Le Olimpiadi della Bellezza”, è necessario tornare indietro nel tempo e focalizzare alcune delle date più significative di questi sessantatrè anni che hanno visto avvicendarsi nomi e volti di tantissime ragazze, alcune delle quali hanno avuto grande successo nel mondo dello spettacolo.
Partiamo dal 1939, anno in cui Dino Villani – ideatore e maestro della pubblicità italiana – in collaborazione con lo scrittore Cesare Zavattini, lancia un Concorso fotografico intitolato “Cinquemilalire per un Sorriso”. Le foto delle candidate vengono pubblicate sui giornali “Il Milione” e “Il Tempo” e una giuria, tra i quali ricordiamo il regista Vittorio De Sica e lo scrittore Leonida Repaci, sceglie la “Miss Sorriso”. Vince la torinese Isabella Vernay di quattrordici anni. Le foto inviate sono migliaia e l’iniziativa assume quasi i connotati di un evento nazionale di cui si occupa anche la radio. Nel 1940 una legge di Pubblica Sicurezza vieta l’elezione di reginette di bellezza, quindi nei prossimi anni non si svolgeranno selezioni né sfilate in passerella. Dino Villani, prendendo spunto da una campagna pubblicitaria per un dentifricio della Gi.Vi.Emme, trova ugualmente il modo di proseguire il Concorso. Vince Gianna Maranesi, commessa milanese. Nel 1941 le case di produzioni cinematografiche offrono provini a molte candidate, visto che non possono utilizzare attrici straniere, e lo spunto viene sempre dalle foto del Concorso “Cinquemilalire per un Sorriso”. Adriana Serra, la vincitrice di quell’anno, apparirà anche in alcuni servizi fotografici di cui è autore il regista Luciano Emmer. Nel frattempo arriviamo alla vigilia della guerra e il Paese vive in un clima di grande difficoltà così, dal 1942 al 1945, le “Ragazze del Sorriso” diventano “madrine di guerra”. Infatti i soldati al fronte, vedendo le immagini sulle riviste, inviano loro un pensiero e una richiesta di foto, intrecciando una corrispondenza semplice e commovente. Si avviano comunque i preparativi per il Concorso e viene scelta la giuria, ma la guerra fermerà tutto per quattro anni. Nel 1946 Dino Villani riprende le “Feste del Sorriso” e cambia nome al Concorso: nasce “Miss Italia”. Accanto alle selezioni fotografiche, per la prima volta si ricorre alla scelta personale delle candidate. La manifestazione si conclude a Stresa e si registrano alcune diffidenze di genitori e fidanzati ad inviare le ragazze in trasferta alle Finali. In giuria troviamo Vittorio De Sica e Luchino Visconti. Il ’46 è decisamente l’anno di Silvana Pampanini, acclamata a furor di popolo, ma la prima “Miss Italia” è Rossana Martini. Il 1947 è l’anno d’oro di “Miss Italia” e tra le concorrenti troviamo grandi nomi del cinema italiano: Lucia Bosè (la vincitrice), Gianna Maria Canale, Gina Lollobrigida, Eleonora Rossi Drago, mentre Silvana Mangano diventa Miss Roma ma poi rinuncia a gareggiare per il titolo di “Miss Italia”. Nel 1950 il Concorso scopre Salsomaggiore Terme, che nel tempo diventerà la sua sede per la capacità di accogliere le Miss accompagnate da un numeroso seguito di parenti, stampa e fotoreporter. È l’anno di Sofia Scicolone, futura Sophia Loren, che si classifica quarta e viene coniato appositamente per lei il titolo di Miss Eleganza. Proclamata da Lucia Bosè, Miss Italia del ’50 è Anna Maria Bugliari, che preferirà sposarsi rinunciando al mondo del cinema dopo aver girato qualche film. Alle finali di Sanremo del 1951, partono le prime levate di scudi della Chiesa contro i Concorsi di Bellezza, ma “Miss Italia” riesce a percorrere la sua strada e ad affermarsi come manifestazione popolare e rispettosa delle concorrenti. Vince Isabella Valdettaro, proveniente da una famiglia di marchesi, che partecipa all’insaputa dell’austero padre. Verrà premiata da Silvana Mangano. Nel 1956 le ragazze che partecipano a “Miss Italia” indossano per prime i nuovi modelli di costumi da bagno. Al Concorso viene presentata la Lambretta e i giurati, tra i quali il regista Michelangelo Antonioni e lo scrittore Orio Vergani, premiano la varesina Nives Zegna, futura annunciatrice televisiva. Nel 1959 l’organizzazione del concorso viene affidata a Enzo Mirigliani che ne diventerà il vero patron. A Mirigliani va il grande merito di aver saputo rinnovare il Concorso negli anni, mantenendolo vivo anche nei difficili tempi della contestazione e nei periodi di incertezze, fino al boom televisivo. “Miss Italia”, infatti, è considerato un vero e proprio fenomeno mediatico in grado di incollare allo schermo milioni di telespettatori, compiaciuti della bellezza femminile e desiderosi di conoscere la nuova miss dell’anno.
(rositaspinozzi@tin.it)