Cesare D’Antonio, artista poliedrico e abile manipolatore della materia, attraverso sculture, dipinti, ceramiche e disegni, ci fa approdare in un mondo fantastico, ci fa compiere un tuffo in una dimensione, in chiave allegorica e a volte scanzonata, fatta di dame e cavalieri, fate e maghi, giullari e schiave. In realtà questi personaggi, sembra voler dire l’autore, popolano il nostro mondo, un mondo dove ognuno di noi veste un’armatura con cui affrontare la propria esistenza.
Come ogni romanzo d’avventura che si rispetti, tutti i personaggi hanno un loro ruolo. Ma, fortunatamente, nei migliori romanzi c’è sempre il colpo di scena: e così, anche nella realtà, accade che si senta la necessità di spogliarsi delle proprie vesti per cercarne di nuove.
Profilo artistico
Cesare D’Antonio è nato a San Benedetto del Tronto il 23 agosto 1962. Dopo essersi diplomato con ottimi risultati al Liceo Artistico di Porto San Giorgio, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Roma nel corso di scenografia tenuto dal professore Toti Scialoja, con il quale avrà un rapporto di reciproca stima. Durante la frequentazione del corso ha le sue prime esperienze come illustratore.Nel 1984 si affaccia al fumetto con la creazione della serie “Roboterie” pubblicata su Frigidaire. Si diploma in scenografia nel 1985 con il massimo dei voti ed intraprende le prime esperienze come realizzatore scenografico, passando da “ L’Aria del Sorbetto ” di Ugo Gregoretti a “ Chi ruba un piede è fortunato in amore ” di Dario Fo, da “ Gheerda ” di Rita Tamburi (di cui realizza anche i costumi) al “ Il mercante di Venezia ” di Bertacca, fino ad arrivare a “ Paperissima” per Canale 5, “Stasera mi butto ” per Rai 1 e “ Festival ” per Canale 5. Collabora con Franco Zeffirelli in “Storia di una capinera” (ricostruendo una parte degli affreschi della villa in cui saranno effettuate le riprese del film), con Gaetano Castelli, Piero Angela, Tullio Tzikoski. Intanto prosegue la sua sperimentazione sui materiali, compiendo le prime esperienze con la ceramica.
Partecipa nel 1998 alle collettive di “Acquaviva nei fumetti” con una storia a fumetti scritta da Pupi Avati, nella rassegna “Fumettiamo – Cinema”. Nel 1999, sempre all’interno di questa manifestazione, allestisce una personale a tema ecologico tratta da un suo racconto. Nel 2001 è selezionato per prendere parte alla Mostra degli illustratori di Bologna: le sue opere saranno esposte all’interno della Fiera e pubblicate nell’Annual 2001.
Attualmente si occupa di realizzazioni pittoriche scenografiche. Fra le ultime “Massimo Ranieri Show” di Rai 1, “Trenta ore per la vita” di Canale 5, “Semifinali di Miss Italia a San Benedetto del Tronto” per Rai 1, “Il grande fratello” per Canale 5, “Uno Mattina inverno” per Rai 1, “Concerto di fine anno al Quirinale” per Rai 1, la “Corrida” per Canale 5.
E’ stato selezionato per partecipare alla Biennale Internazionale dell’Arte Contemporanea di Firenze per il 2003.
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