L’esposizione è curata dal prof. Alessandro Roccati, ordinario di Egittologia all’Università “La Sapienza” di Roma e dal prof. Giuseppina Capriotti Vittozzi, egittologa in servizio alla Giunta Storica Nazionale, allestita dall’arch. Adele Ciarrocchi ed organizzata dal Consorzio Turistico “Riviera delle Palme” con il contributo finanziario della Fondazione Carisap, Camera di Commercio, Comune di San Benedetto, Provincia Picena. «Si tratta di una mostra unica nel suo genere non solo per la notevole valenza storico culturale, ma anche perché rappresenta il frutto di un arduo lavoro di ricerca che, per la prima volta, viene realizzato in una città di provincia» – ha affermato il dott. Roberto Tumbarello, addetto ai rapporti con gli organi di informazione – «quindi un evento di per sé irripetibile che va oltre la raccolta dei 108 oggetti esposti su una superficie di oltre 1000 mq». Altrettanto entusiamo abbiamo riscontrato nelle parole del prof. Giuseppina Capriotti Vittozzi, che ha sottolineato il nobile intento di alcuni studiosi, disposti a fornire gratuitamente il loro contributo pur di avere l’opportunità di confrontarsi con il fascino e l’autenticità dei reperti presenti. Ma qual è lo scopo della mostra? La risposta è unanime: avvicinare il grande pubblico al paesaggio e alla cultura dell’Antico Egitto attraverso ricostruzioni, immagini ed oggetti originali provenienti da musei italiani e stranieri. Inoltre, adeguando la serietà scientifica alle esigenze dei visitatori, verranno trasmessi i risultati della ricerca nel modo più chiaro possibile. «Un altro aspetto caratterizzante dell’evento consiste nel fatto che, a differenza delle esposizioni organizzate negli anni passati, stiamo parlando di una mostra acquistata e gestita materialmente dal Consorzio Turistico» – ha precisato il presidente Luciano Pompili – «Pertanto, grazie alla preziosa collaborazione dell’Università “La Sapienza” di Roma e di alcuni egittologi, siamo riusciti a mettere insieme il prodotto, costruirlo in base alle nostre esigenze e gestirlo direttamente. L’incasso sarà reinvestito nella promozione». La mostra, quindi, immetterà San Benedetto in un circuito di ricerca internazionale di primaria importanza, considerando che verrà ristrutturata anche la tomba di Meru con l’apporto economico dell’Amministrazione Comunale ed il contributo tecnico del restauratore Adriano Luzi. Si tratta di un particolare che porterà il nome dell’Italia nel mondo, oltre al fatto che la nostra città sarà promotrice di un investimento nel campo della ricerca che, a sua volta, coinvolgerà attivamente alcune realtà della zona. Un esempio? Il Museo Ittico di San Benedetto e il Museo di Fossili di Monte Falcone Appennino, tanto per citare due fonti. Ma entriamo nel quadro tematico della mostra, specificando che nella cultura egizia il paesaggio corrispondeva ad una scansione mitica suddivisa in tre ambiti: la terra, il deserto, l’Aldilà. Ciascuno di essi era considerato comunicante con gli altri due e racchiudeva valori mitici e rituali, pertanto il reale corrispondeva ad una complessa rete di simboli. Per gli egizi il Paese del Nilo rappresentava il cosmo stesso. Di conseguenza l’esposizione avrà come tracce di contenuto il Paesaggio fisico e la sua percezione – Paesaggi immaginari (l’Aldilà) – Paesaggio nella letteratura, scrittura e arte – Riproduzione della Terra del Nilo fuori dall’Egitto nell’antichità – Paesaggio egizio tra realtà e immaginazione nella pittura di età moderna. Per quanto riguarda la scansione tematica dell’allestimento, verranno proposte le Immagini mitologiche e artistiche della Terra del Nilo – Il viaggio in Egitto nella storia – L’ambiente fluviale (il papireto) e del deserto – La natura addomesticata (agricoltura e giardini) – La geografia dell’Aldilà – L’espansione dell’Egitto dell’Alta Valle del Nilo: il palazzo reale di Natakamani al Gebel Barkal (Sudan) – La cultura egizia fuori dall’Egitto: i reperti nelle Marche. Nel corso della mostra, oltre alla sala didattica per ragazzi, sono previste sale multimediali, tabelle in italiano, francese e inglese, autoguide. L’appuntamento si preannuncia, quindi, ricco di attrattive storico culturali assolutamente da non perdere. L’Egitto ci attende.
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