SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Giornata speciale, quella del 17 luglio. A Porto d’Ascoli, presso il ristorante-pizzeria Vesuvio, è stato festeggiato il compleanno di Harry Shindler. 95 anni per il celebre inglese “Cacciatore dei Ricordi”. In giovane età aveva addosso la divisa della Royal Electrical and Mechanical Engineers e risalì l’Italia combattendo i nazisti da Anzio fino a Trieste. Un eroe di guerra britannico della Seconda Guerra Mondiale.

In seguito Harry si trasferì in Italia per poi recarsi stabilmente a Porto d’Ascoli. Ha trascorso i giorni alla ricerca di ricordi e i cosiddetti “fantasmi”: ovvero persone, oggetti, luoghi andati persi durante il grave conflitto mondiale. Ha aiutato numerose famiglie dell’Inghilterra a comprendere perché i loro cari erano andati in guerra e a far vedere le città e i luoghi dove essi erano caduti.

“Non lo faccio per sentirmi dire grazie, ma perché è un dovere salvaguardare la memoria di uomini e fatti che hanno attraversato anni così importanti per la storia di tutti noi” dichiarò Shindler in un’intervista di qualche anno fa al giornale “La Repubblica”. Una vita spesa per gli altri e anche per le nuove generazioni con le visite nelle scuole per far comprendere ai giovanissimi gli orrori del passato e per non ripeterli più.

Per la sua festa Harry ha fatto giungere in Riviera familiari, conoscenti e amici dall’Inghilterra, Spagna, Anzio, Roma, dalla costa Adriatica e anche dall’entroterra Piceno. Ma pure dagli Stati Uniti. Tutte persone che hanno condiviso con Shindler un pensiero, un’emozione e una battaglia. Recentemente l’ultima lotta di Harry è stato il ricorso (perso) all’Onu per protestare contro l’adesione alla Brexit in Gran Bretagna. “Se avessero fatto votare noi inglesi residenti all’estero potevamo rimanere in Europa. Viviamo all’estero da anni ma siamo inglesi e siamo stati privati di un nostro diritto. Non hanno capito cosa hanno fatto” dichiarò all’Ansa l’eroe di guerra.

Dopo un aperitivo gustoso e molto gradito, gli ospiti si sono posizionati sui tavoli (arredati per l’occasione con bandierine italiane e della Gran Bretagna, presenti anche numerosi palloncini colorati) per l’arrivo dei buonissimi piatti preparati dallo staff del “Vesuvio”. Proprio in quei frangenti è arrivata la sorpresa della giornata: l’arrivo in sala di Roger Waters, polistrumentista britannico ex membro storico dei Pink Floyd. (CLICCA QUI)

Un’amicizia salda e bella nata tra il mito della musica e l’eroe di guerra per un motivo onorevole spiegato dallo stesso Waters in un intervento durante il pranzo: “E’ stato determinante per trovare il luogo esatto dove è stato sepolto mio padre Eric. Pensavo inizialmente a Monte Cassino e invece era ad Aprilia. Harry mi ha visto in un’intervista e ha preso a cuore la mia vicenda svolgendo indagini che hanno portato al ritrovamento del luogo. Mio padre era un obiettore di coscienza, era cristiano. Non voleva andare in guerra. Cambiò idea dopo aver visto lo scempio creato della Germania di Hitler. Quando morì, avevo meno di un anno. Sarò sempre grato a Harry per aver ricostruito le sue ultime ore”. Roger Waters aveva, infatti, scritto la prefazione del libro “My War is not over” scritto da Shindler, dove sono narrate le sue ricerche.

Durante il pranzo è intervenuto anche il giornalista inglese Richard Owen, in passato “Uomo Times in Italia”. Anche lui ha lodato davanti ai presenti il lavoro delicato compiuto da Harry Shindler per molte famiglie inglesi. Anche il figlio Maurice e il nipote Marco hanno regalato pensieri e parole piene di affetto e gratitudine. C’erano al pranzo anche rappresentanti dell’Anpi (associazione nazionale partigiani Italia): Harry in tante circostanze ha aiutato i familiari degli eroi della “Resistenza” nella ricerca di ricordi e luoghi. Molte volte è stato invitato alle celebrazioni ricorrenti al “25 aprile” e alla “Liberazione”.

Harry Shindler dimostra giorno dopo giorno, anche a 95 anni, di essere una persona speciale dal cuore grande. Cortese e disponibile (anche con noi giornalisti), è una figura eccezionale che ha fatto la storia dell’Inghilterra ma non solo.