GROTTAMMARE – I resti di un vecchio selciato sono emersi nel pomeriggio del 29 settembre dallo scavo archeologico in corso di esecuzione all’ingresso del paese alto. In mattinata era iniziato il lavoro di indagine disposto dall’archeologo Filippo Demma della Soprintendenza ai Beni architettonici delle Marche, dopo il sopralluogo di giovedì pomeriggio.

La scorsa settimana, infatti, a pochi giorni dalla partenza del secondo stralcio della riqualificazione dell’accesso al centro storico, è stato necessario sospendere l’attività del cantiere per permettere la verifica più puntuale di quanto era emerso dall’eliminazione del manto di asfalto.

Lo scavo è stato affidato a una impresa specializzata in lavori di natura archeologica accreditata presso la Soprintendenza, la ditta Idrea Coop di Offida, composta da Sara Capriotti, Marco Menchini (archeologi) e Andrea Mora (geologo), che si è messa immediatamente al lavoro e ieri, a poche ore dall’inizio dell’opera, gli archeologi avevano già restituito alla luce una porzione di pavimentazione in acciottolato con ricorsi di mattoni.

Le misure e il disegno del ritrovamento suggeriscono anche l’idea della sua ampiezza: quel tratto di strada era di circa 4 metri e connotato da forte pendenza. I resti sono comunque “impigliati” nella rete dei sottoservizi, realizzati nel corso del tempo, e appoggiati, per quanto riguarda il lato ovest, a un basamento di presumibili fondazioni.

Il lavoro di scavo si concluderà nel corso della settimana ed è finanziato con risorse di bilancio per un importo tra i 3500 e i 5500 euro, variabile a seconda del tipo di rinvenimento.

Sulla base di quanto emergerà, la Soprintendenza ai Beni archeologici per le Marche esprimerà le proprie considerazioni e darà indicazioni al Comune su come procedere.

“Abbiamo due priorità – precisa il sindaco Enrico Piergallini – la prima è di divenire al più presto consapevoli della quantità e qualità del materiale rinvenuto e questo potremmo già conoscerlo entro questa settimana o al massimo la prossima; la seconda è di stringere il più possibile i tempi per la ripartenza del cantiere di riqualificazione della piazza, dopo aver eventualmente rivisto il progetto in base ai rinvenimenti in divenire”.