SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Bocciato Balotelli, bocciato il mercato del Milan. Maurizio Compagnoni disapprova il ritorno dell’ex centravanti della Nazionale, giudicando l’intera operazione vantaggiosa sul piano economico, ma incomprensibile su quello tecnico: “E’ vero che non lo pagano, però a me il giocatore piaceva poco quando tutti lo dipingevano come fenomeno, figurarsi ora”, afferma il telecronista di Sky.

“Non è un discorso di ritorni, piuttosto di caratteristiche del personaggio. Non ho fiducia in lui, poi magari ci stupirà. Ha 25 anni, è nel pieno della carriera, potrebbe anche essere un’operazione azzeccata. La società gli ha fatto un bel discorsetto; pure Balotelli si rende conto che questo è l’ultimissimo treno”.

Eppure i dubbi sui rossoneri vanno al di là di Super Mario: “Non condivido quasi nulla, non mi piace come il Milan è stato costruito, come sono messi in campo i giocatori, non mi convincono le scelte. Sono stati spesi 90 milioni per una squadra che non mi sembra migliore dell’anno passato. Non mi stupisce che sia stato bastonato dalla Fiorentina, i viola erano schierati meglio”.

Ti piace Mihajlovic?
“Io avrei fatto altre scelte, ma attualmente anche Ancelotti avrebbe difficoltà”.

Quindi sarà di nuovo un duello tra Juventus e Roma.
“Attendiamo la fine del mercato. Sì, partono in pole. Come terza per ora non ci metto l’Inter, che potrebbe competere se arrivassero quei quattro giocatori chiesti da Mancini. Pure la Fiorentina se si rinforza può diventare una sorpresa. Senza dimenticare la Lazio che, nonostante l’eliminazione dalla Champions, al completo può essere temibile”.

La Juve si è indebolita?
“I giocatori acquistati sono fortissimi individualmente, come assortimento invece non è stato fatto un mercato perfetto. Faccio fatica a capire come verranno schierati. In ogni caso, Allegri ha bisogno di un’alternativa a centrocampo, lì in mezzo sono contati. Inoltre mi lascia perplesso la decisione di svolgere appena cinque giorni di preparazione estiva sotto ai 40 gradi di Vinovo. Non è stata una scelta illuminata”.

Capitolo Roma. Può essere la volta buona per lo scudetto?
“La società ha agito bene, adesso tocca a Garcia. Ha una squadra fortissima a disposizione, può vincere. Forse più che Iago Falque, dal Genoa avrei preso Perotti, ma ammetto che è cercare il pelo nell’uovo”.

Sarri al Napoli è stato un azzardo?
“A me Sarri piace tanto. Il lavoro fatto ad Empoli è stato grandioso. Ci vuole tempo, non so se ne avrà, va chiesto a De Laurentiis. Il contratto annuale non è il massimo della sicurezza. Passare dall’Empoli al Napoli è come fare un altro sport”.

Nella parte bassa della classifica, secondo te chi rischia di più?
“Carpi e Frosinone sono le principali indiziate. Sulla carta partono dietro, ma se la possono giocare. Le avversarie non mi sembrano irresistibili. L’Empoli ha mantenuto Saponara e al contempo ha perso Valdifiori e Rugani. La squadra non è quella dell’anno scorso”.

Un anno fa si parlava di Tavecchio solo per la sua gaffe su Optì Poba. Dodici mesi dopo come giudichi il suo operato in Federazione?
“Al netto degli scivoloni verbali devo ammettere che non ha fatto male. Se riducesse le esternazioni sarebbe meglio”.