SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Venerdì 6 giugno si è svolta a Porto D’Ascoli, presso la sede dell’Associazione Ambiente e Salute nel Piceno, un’importante riunione del coordinamento Salviamo la Sentina, per discutere gli ultimi sviluppi della vicenda della Sentina e le iniziative da intraprendere per la tutela della Riserva. Erano presenti numerosi esponenti di varie associazioni ambientaliste, tra cui Ambiente e Salute nel Piceno, Legambiente Ascoli Piceno, Lipu, l’Oipa della provincia ed altri. Nel corso della riunione si è parlato in particolare delle vicende che “hanno portato all’istituzione della Riserva, della manovra in atto per esautorare le funzioni del Comitato di Indirizzo e di sminuire il ruolo che al suo interno hanno le associazioni ambientaliste”.

I partecipanti alla riunione hanno dichiarato: “Si sono ricordate le battaglie degli ambientalisti affinché si arrivasse all’istituzione della Riserva e successivamente per sventare tutti i vari tentativi di cementificazione che minacciavano di distruggere l’ultima zona di San Benedetto rimasta libera dal cemento. Sono stati ricordati gli sforzi profusi da alcuni volontari che nel corso di anni hanno reso di nuovo presentabile un’area che era diventata una vera e propria discarica. Ricordata la vicenda dell’approvazione del famigerato emendamento Perazzoli in Consiglio Regionale, che di fatto esautorava il Comitato di Indirizzo della Riserva. Anche se successivamente l’emendamento Perazzoli è stato cancellato, si è continuato ad operare con il solito andazzo: il Comune di San Benedetto ha continuato a farla da padrone, nominando un Direttore, anzi un Responsabile Aree Protette, che ha la tendenza a gestire la Riserva in modo autonomo ed esclusivo, limitandosi spesso ad informare a posteriori la Direzione e dimenticandone di frequente le indicazioni. Questa nuova figura plenipotenziaria del Comune di San Benedetto, ha trascurato l’apporto delle altre componenti del Comitato di Indirizzo (la Provincia, la Regione e il Comune di Ascoli Piceno)”.

“La nascita del Comitato di Indirizzo, l’istituzione della Riserva Naturale della Sentina, è stata resa possibile dalla sinergia di tutti coloro che con forza si sono battuti per realizzare la Riserva. Questo grande risultato è il frutto di un lavoro lungo e difficilissimo che ha creato un equilibrio in una situazione territoriale particolare, dove il 70% dell’area è di proprietà del Comune di Ascoli Piceno, ma in un comprensorio ricadente nel territorio del Comune di San Benedetto. Quindi il Comitato di Indirizzo, preposto alle decisioni cui il Comune, quale Ente Gestore, deve uniformarsi, era e rimane un elemento fondamentale di tutela per la Riserva” hanno aggiunto i partecipanti concludendo con una richiesta.

“Ribadiamo la nostra richiesta di un incontro urgente del Comitato di Indirizzo, nella sua composizione integrale, con le associazioni ambientaliste del Coordinamento Salviamo la Sentina, affinché si perseguano correttamente ed efficacemente gli obiettivi da sempre al centro delle richieste del Coordinamento medesimo: il recupero della piena autonomia gestionale del Comitato di Indirizzo della Riserva, e conseguentemente del pieno ruolo morale giuridico della Direzione composta dalle Associazioni Ambientaliste. Il migliore utilizzo dei fondi regionali destinati alla Riserva per valorizzare al meglio le sue straordinarie bellezze naturali e paesaggistiche. Invitiamo il Comitato di Gestione della Riserva a ristabilire il ruolo Consultivo Obbligatorio che aveva la Direzione della Riserva, di cui fanno tuttora parte le tre Associazioni Ambientaliste Legambiente, Lipu e Associazione Sentina, e ad osservarne con maggiore attenzione e cura i suggerimenti e le indicazioni. Due esempi importanti: non si è rispettata l’indicazione di non intervenire sui laghetti in tempo di nidificazione e non si stanno prendendo provvedimenti efficaci per la tutela della duna, ambiente delicatissimo che potrebbe ospitare la nidificazione del Fratino”.