SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Vent’anni. Tanti sono passati dal recupero degli spazi della Casa del Pescatore, avvenuta nel 1995 per interessamento del consigliere comunale delegato alla Pesca Nazzareno Torquati e del sindaco Paolo Perazzoli. La Casa del Pescatore fu costruita con il diretto finanziamento dei pescatori, riuniti nella Lega Pescatori, nel 1948  fu affidata per molti anni prima all’Onamo e poi allo Ial-Cisl. Già dagli anni ’70 ci furono tentativi per far tornare la Casa ai Pescatori ma anche con tutta la passione prodigata da Indomito Latini non fu possibile perché la stessa era adibita a scuola marinara dello Ial-Cisl.

Solo nel 1995 con l’ interessamento di Perazzoli e Torquati e Nicola Spina, che con altri 18 pescatori oceanici costituì l’Associazione Pescatori Sambenedettesi, si riuscì, con il sostegno dell’allora Presidente della provincia di Ascoli Pietro Colonnella e il consenso dei fratelli Giuseppe e Teresa Spampanato ad ottenerne una parte. Grazie ad un finanziamento del Comune di San Benedetto di 50 milioni di lire su progetto tecnico dell’ingegner Giuseppe Fiscaletti e architettonico di Enzo Eusebi si resero agibili i locali che furono affidati all’Associazione Pescatori Sambenedettesi.

Sono quindi passati venti anni e l’avvenimento viene ricordato sabato 23 maggio alle ore 16.30 durante una assemblea di commemorazione a cui segue alle 19 un convivio a base di pesce.

L’ Associazione, presieduta da Pasquale Pignati, continuerà nella sua attività di promozione e accoglimento di decine di eventi e ha come prospettiva la richiesta di riconoscimento della struttura quale bene storico, architettonico ed etnoantropologico. Questo con il preciso intento di arrivare alla manutenzione straordinaria dell’ edificio da destinare nel futuro a  tramandare e conservare la memoria della marineria sambenedettese.