SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Il mio avvocato sta preparando il ricorso in Cassazione. E’ un fatto personale, è in gioco la mia dignità, quella della mia famiglia e dei miei amici”. Giovanni Gaspari torna a parlare della condanna d’appello della Corte dei Conti che lo obbliga a risarcire l’ente di 119 mila euro.

Una vicenda che, dopo mesi, scalfisce ancora l’umore del primo cittadino: “Non sono ferito per la somma da pagare. Andrò in capo al mondo per vedere riconosciuta la mia estraneità. Feci una cosa non ostacolata da alcun dirigente, era pienamente legittimata. Io ho portato un beneficio all’ente”.

Il sindaco cita l’assoluzione in appello di Matteo Renzi, inizialmente condannato a pagare 14 mila euro per alcune assunzioni effettuate ai tempi della presidenza della Provincia di Firenze. Una settimana fa i giudici hanno rilevato “l’assenza dell’elemento psicologico sufficiente ad incardinare la responsabilità amministrativa, in un procedimento amministrativo assistito da garanzie i cui eventuali vizi appaiono di difficile percezione da parte di un non addetto ai lavori”.

Un pronunciamento che, a detta del sindaco, “fa giurisprudenza”, ma di cui non si avvarrà. “Questa sentenza per la prima volta riconosce un principio che non era incardinato nel nostro sistema. Tuttavia non la prenderò in considerazione”.

Gaspari è amareggiato e irritato per il clima di tensione generato dalla minoranza: “Penso che quello che mi sta accadendo sia frutto di una stagione di veleni. In nove anni non c’è stata un’opposizione. Non ho mai viaggiato in acque calme e l’esperienza mi ha aiutato. Loro perderanno anche le prossime elezioni, perché mentre il centrosinistra è comunque portatore di un progetto politico, gli altri sanno produrre solo odi e rancori, ma nessuna proposta. Manca la progettualità, è rimasta solo la cattiveria. Lo potete vedere dalle ultime interrogazioni presentate, con le quali vogliono dimostrare l’indimostrabile. Hanno sostituito lo scontro politico, tentando di inserire la Procura e la Corte dei Conti, come se organi terzi possano essere tirati per la giacchetta dalla politica. Vanno persino a Bruxelles, invocano sempre un Dio che possa rendere giustizia. Io sono convinto che sarò assolto, anche da un giudizio terreno”.

Quindi l’ultimo affondo: “Se tu fai esposti per cento volte, per un principio di grandi numeri un 10% viene accolto e si apre un filone. Sul piano personale possono tentare di arrecarmi un danno, ma sul piano politico se lo autoarrecano. Certo è che sotto un profilo amministrativo qualche ritardo, o molto di più, lo hanno provocato”.