SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Due minuti di applausi e tante lacrime. “Mio papà” supera l’ostacolo della prima proiezione al Palariviera e si prepara all’esordio vero e proprio che avverrà giovedì 27 novembre in 80 cinema italiani.
“Provo una gioia immensa – dichiara un emozionato Giulio Base – avevamo individuato tanti posti glamour. Abbiamo scelto questo territorio perché meno battuto di altri. I marchigiani sono precisi, puntuali, lavoratori e dal basso profilo. Quindi potrei essere anche io marchigiano a tutti gli effetti”.
Il regista è stato accompagnato dal protagonista Giorgio Pasotti e dal piccolo Niccolò Calvagna, indiscussa rivelazione della pellicola. Lo stesso Calvagna farà parte del cast di “Un natale stupefacente”, cinepanettone prossimamente nelle sale.
Inizialmente prevista per il 4 dicembre, l’uscita di “Mio papà” è stata anticipata di una settimana proprio per isolare il film dallo stritolamento natalizio.
Le cinque settimane di produzione hanno determinato una ricaduta sul territorio stimata in 85 mila euro, pari al doppio delle somme investite dalla Regione e da Marche Multimedia. Tra le risorse locali e regionali coinvolte vanno evidenziati i 40 fornitori (hotel, ristoranti, servizi di trasporto, di allestimento scenografie, di necessità connesse alla produzione), i 21 professionisti tra maestranze e attori e le 250 comparse (a maggioranza sambenedettesi).
“Sono entusiasta per come viene fuori la nostra realtà”, afferma il sindaco Gaspari. “Per la nostra Regione è un periodo bello e fortunato, finita alla ribalta con Il giovane favoloso, la fiction Che Dio ci aiuti e adesso con Mio papà. Grazie per averci scelto. Spesso veniamo accusati di essere poco conosciuti, per noi che viviamo di turismo l’immagine è importante, è un valore aggiunto”.
Il nome di San Benedetto appare in apertura. Nel film spicca soprattutto il Paese Alto, a cui si affiancano Piazza Nardone, la scuola Marchegiani, il porto, la zona antistante il Concordia, la Sentina e gli interni del Madonna del Soccorso.
Grande risalto pure a Grottammare. Qui si trova la casa di Claudia (la Finocchiaro), che Lorenzo (Pasotti) raggiunge puntualmente in moto, attraversando il lungomare De Gasperi. Il litorale sambenedettese viene invece immortalato alle prime luci dell’alba all’altezza del monumento del Pescatore.
“Mio papà” tratta il tema della paternità non naturale, figura non tutelata e riconosciuta dalla legislazione italiana. “Piaccia o meno è un film all’avanguardia – dice Pasotti, che ne ha scritto il soggetto – basta guardarsi intorno per rendersi conto che l’argomento è troppo comune”.
Per capire le reali chance del film bisognerà attendere il responso del primo weekend. Solo allora si saprà se il coinvolgimento emotivo – prevedibile in Riviera – si sarà spinto altrove.
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Anni fa ricordavo su questo giornale all’allora assessore alla cultura Gabrielli che la cultura, per l’appunto, è un valore in sé, e non c’entra niente col turismo e coi soldi: serve a crescere come persone e come comunità. Oggi leggo che questo film fa ricadere migliaia di euro sul territorio e promuove la città. Cambiano i colori, cambiano le amministrazioni, ma nulla si evolve sotto il sole. L’impresa è disperata, ma noi continuiamo a ripeterlo: la cultura è il profumo dello spirito, è il lievito col quale crescono le relazioni, è il materiale sensibile col quale si configura il volto… Leggi il resto »
Il giudizio sul film è in un altro pezzo (MIO PAPA’, UN FILM DA SPOGLIARE). In questo caso si tratta di mera cronaca della serata, tra conferenza stampa dei protagonisti e proiezione in sala.
Riviera Oggi avrebbe bisogno di un critico cinematografico? Forse sì. Ma anche chi commenta dovrebbe essere più attento
Falcioni… guardi che io ho scritto questo commento proprio perché ho letto l’altro pezzo. Pensavo che scrivere il mio pensiero qui, andasse bene lo stesso.
Tutto chiaro, nessun problema
La ringrazio, ma non credo di esserne all’altezza. So cosa mi piace ma non ho gli strumenti culturali per spiegarlo alla gente. Poi non ho la presunzione di dire che la mia opinione possa valere più di quella di un altro. Leggo molto, questo si e al di là delle quattro mura nostrane, il film che voi celebrate come un’opera di Kubrick è considerato poco più di una fiction tv. E le assicuro che per gli addetti ai lavori non è un complimento. Comunque Falcioni è bravo e scrive bene. Lo spinga a dedicarsi anche al cinema
Ci proverò
Io la ringrazio, ma credo che si sia di fronte a un grosso malinteso. In questo anno (un anno e’ passato dalle riprese) abbiamo offerto la massima copertura ad un evento importante per il nostro territorio, al di là della qualità del prodotto che si stava realizzando. Non sono snob e credo sia importante dare risalto ad un’iniziativa che promuove il nostro territorio e che ha creato un importante movimento di denaro in città. Detto ciò, la qualità del film è un’altra cosa e ho tentato di raccontarla nell’altro pezzo. E non mi pare che ci sia stato il minimo… Leggi il resto »