LIVORNO – L’esecuzione dei provvedimenti restrittivi giunge a conclusione di una lunga e complessa indagine, iniziata nel 2013 e condotta dai Carabinieri del Nas di Livorno, coordinati dalla Procura di Pisa e dal Pm Giovanni Porpora, nell’ambito della commercializzazione di latte artificiale per l’infanzia.

L’attività investigativa del Nas toscano è giunta ad accertare una consolidata e diffusa pratica corruttiva che alcune note ditte di alimenti per l’infanzia praticava per indurre numerosi pediatri a prescrivere latte artificiale ai neonati dietro elargizione di tangenti, sotto forma di costosi viaggi e regali di lusso, e aumentarne così le vendite.

Le aziende avevano architettato un complesso sistema per giustificare gli ingenti esborsi di denaro sostenuti per finanziare gli atti corruttivi.

Gli informatori scientifici (tra cui l’uomo fermato a Grottammare) dei noti marchi prendevano contatti con i pediatri per “sollecitarli” a prescrivere latte artificiale ai neonati, contravvenendo agli unanimi pareri scientifici sulla necessità di promuovere l’uso del latte materno.

Grazie, poi, alla compiacenza di alcune agenzie di viaggio che fatturavano false spese per la partecipazione dei medici a congressi e corsi di aggiornamento anche internazionali, tramite queste, facevano ottenere un “buono” al singolo professionista che lo utilizzava per pagare viaggi di piacere per sé e i propri familiari.

Nell’inchiesta, oltre ai medici pediatri di base, convenzionati con le rispettive Asl, sono finiti anche due noti primari di ospedali italiani per i quali era più facile convincere le neo mamme in dimissione a utilizzare latte artificiale per l’alimentazione dei propri bambini.

I Carabinieri sono riusciti a provare un giro di mazzette per centinaia di migliaia di euro utilizzati per pagare i “regali” ai medici (smartphone, computer, condizionatori, televisori) e viaggi in rinomate mete turistiche (Sharm el Sheik, India, Stati Uniti, Parigi, Londra, Istanbul e Crociere nel Mediterraneo e nord Europa).