Dal numero 1010 di Riviera Oggi, in edicola.

Dei dieci tavoli annunciati restano solo le battute dei suoi detrattori: “All’Ikea avrà trovato chiuso”. E’ passato un anno dalla nomina di Sabrina Gregori alla segreteria sambenedettese del Pd e gli iscritti ancora si domandano che fine abbiano fatto i temi di discussione da lei promessi in campagna elettorale.

Avrebbero dovuto occuparsi di Economia Blu, Ambiente e Sviluppo Sostenibile, Turismo e Commercio, Edilizia e Contesto Urbano, Sanità, Cultura ed Associazionismo, Attività Produttive, Pari Opportunità e Sicurezza e Vivibilità cittadina. A questi si sarebbe dovuto aggiungere un Forum Giovanile, utile a studiare le politiche per le nuove generazioni. Chi li ha visti?

Chiedere alla Gregori di sostituirsi al sindaco sarebbe obiettivamente ingiusto. Ma stiamo pur sempre parlando della guida primo partito della coalizione che amministra San Benedetto. “Sappiamo che non esiste alternativa al Pd per la nostra straordinaria città”, scriveva la stessa Gregori nella sua mozione. “Vogliamo costruire un modello di organizzazione di riferimento per il territorio ragionale e nazionale che riesca a trovare i benefici di coinvolgimento di cui il nostro Paese ha urgente necessità e bisogno”.

I tavoli sarebbero dovuti essere permanenti, con i componenti chiamati a riunirsi a cadenza quindicinale. “Il primo periodo di elaborazione vedrà l’illustrazione dei lavori in un seminario di tre giorni aperto ai cittadini, anche a quelli non tesserati. Spetterà poi all’assemblea degli iscritti al Pd licenziare formalmente i documenti e quindi realizzare il programma, che risulterà un costante work in progress su cui la segreteria dell’Unione e la Direzione garantiranno l’azione esecutiva-organizzativa e di direzione politica”.

Nel Pd non si contano più le lettere di protesta inviate dagli iscritti. Prova di un imbarazzo che coinvolge soprattutto i renziani, convinti all’epoca a ritirare il candidato di riferimento (Andrea Manfroni fu declassato al coordinamento della Sezione Nord) e ad appoggiare la Gregori nella sfida contro Gianluca Pompei, ritenuto troppo vicino alla frangia dissidente del movimento.

“Continuo a ricevere solleciti per il rinnovo della tessera”, ha denunciato Tonino Armata, iscritto al Circolo Centro. “Con quello che sta accadendo, ditemi una ragione plausibile per la quale io debba farlo”.

E pensare che gli argomenti da affrontare non mancherebbero. Dall’ipotetica realizzazione di una centrale di stoccaggio del gas all’Agraria ai problemi di viabilità, per non parlare della grana degli allagamenti, della movida molesta e dello Stadio.
Non che i predecessori si fossero battuti in senso contrario. L’altro Gregori, Felice, alzò la testa solo nella fase finale del suo mandato, quando il rapporto con Gaspari ornai si era deteriorato.