AGNONE – La partita tra Samb e Olympia Agnonese è uno di quei film d’autore del quale apprezzi la trama ma non capisci mai fino in fondo. A sentire le “recensioni” del post partita, la valutazione si complica ulteriormente: voci entusiastiche, da una parte e dall’altra, ma per motivi opposti.

Mister Donatelli dice di essere orgoglioso dei suoi ragazzi, che – ricordiamolo – si sono fatti rimontare tre gol, in casa, a 30’ dalla fine, con l’uomo in più. Mosconi, un perfezionista esasperante, dice di preferire il lato positivo (la rimonta) a quello negativo (una squadra molle e disattenta per 60 minuti, un Tozzi Borsoi nervoso, e una fase difensiva non esattamente impermeabile).

Certo è che la trama – per uno spettatore disinteressato – è stata divertente. La favola degli agnonesi, per i primi 60’, e la rimonta dei rossoblu negli ultimi 30’. Ma il finale potrebbe distrarre dal vero fulcro della trama: il completo black-out della squadra di mister Mosconi.

Dati per vincitori già ai titoli di testa, i rossoblu hanno giocato un primo tempo al minimo sindacale, appoggiandosi quasi interamente al solo Tozzi Borsoi – che, per quanto abituato ad essere protagonista, ha risentito dell’assenza di uno sparring partner. Padovani e D’Angelo sono poco più che comparse, spesso fuori dal gioco, e dal centrocampo arrivano solo lanci lunghi.

I rossoblu, così, vivacchiano per tutta la prima parte dell’incontro, senza osare e senza rischiare. Ne esce una partita solida e senza spunti, rischiando poco e creando pochissimo. Sia Fulop che Biasella intervengono pochissimo ma, se da una parte l’Olympia ci prova, dall’altra la Samb sembra aspettare che la partita si risolva da sé.

La svolta non può che arrivare sull’errore di una delle due compagini, e così è: Borgese perde palla sulla pressione di Saltarin, e Ricamato – solissimo – ha tutto il tempo per regalare a Giosuele la palla dell’uno a zero.

Il secondo tempo si apre con Tozzi Borsoi e compagni riversati sulla linea di centrocampo, ma dopo due minuti è l’Olympia a mettere in rete: punizione da 50 metri di Lattarulo e gran colpo di testa di Giosuele, che salta solissimo e manda alle spalle dell’incolpevole Fulop.

Mosconi corre ai ripari cambiando – praticamente – tutto il centrocampo (dentro Baldinini e Cichella, fuori Borgese e Franco), ma l’inerzia non cambia. I padroni di casa volano sulle ali dell’entusiasmo e – alla disordinata aggressività della Samb – rispondono con una difesa ordinata e un gran contropiede.

Proprio in contropiede arriva il terzo gol dell’Olympia, con Di Lullo che ribatte in rete la respinta corta di Borghetti sul cross di Pagliuca.

I rossoblu vanno in confusione. Due minuti dopo Tozzi Borsoi – che aveva già mostrato un po’ di nervosismo, durante la partita – si avventa su Giosuele, rimasto a terra dopo un contatto: rosso diretto e Samb in dieci.

Siamo al 65’ e per i rossoblu sembrano già arrivati i titoli di coda. Mosconi ha il pregio di mantenere un carattere offensivo, con l’inserimento di Di Paola (più prima punta) al posto di Padovani.

Spalle al muro e disperati, i rossoblu si risvegliano. A far partire il riscatto ci pensano proprio Borghetti e Vallorani, protagonisti negativi nell’azione del terzo gol: al 70’ Borghetti sfiora il gol, fermato da un miracolo di Biasella, e sul ribaltamento di fronte Vallorani salva i rossoblu fermando un contropiede 4 contro 1.

E’ il segno che qualcosa è cambiato: due minuti dopo Baldinini segna l’1 a 3 con un bel colpo di testa, e da lì inizia un’altra partita. I rossoblu iniziano a spingere, gli agnonesi a indietreggiare: una manciata di minuti dopo Biasella toglie dalla testa di Di Paola una palla d’oro, e sull’angolo successivo Borghetti mette dentro il 2 a 3.

Ormai i rossoblu sembrano volare sulle ali del fato: altri due minuti, altra azione confusa, altro gol. Sulla respinta corta di Biasella Lattarulo fa il miracolo, anticipando Di Paola, ma non può nulla sulla ribattuta di Baldinini, che infila un insperato pareggio.

Palla al centro, e subito Fulop è subito costretto al miracolo, sul colpo di testa di Saltarin. La partita diventa di tutti e nessuno, con le due squadre che attaccano e difendono alla disperata – come indiani e cowboy. Da una parte e dall’altra i brividi si moltiplicano, ma il risultato non cambia.

Un film del genere, come detto, è di difficile lettura. La rimonta dei rossoblu è qualcosa che esula da qualsiasi considerazione tecnica e tattica. Se si ignorano i primi 65 minuti, alcune situazioni in fase difensiva, il nervosismo di Tozzi Borsoi e la mancanza di aggressività in avanti, è sicuramente una grande notizia. Il problema, ora, è capire bene la natura della proiezione: la Samb è il gigante d’argilla dei primi 65’ o il mostro fatale degli ultimi 25’? Non ci resta che guardare il sequel.