SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Indignati ed esasperati. I residenti di Via Balilla alzano la voce e preparano una petizione per denunciare una situazione che ha ormai superato il limite di guardia.

Le firme verranno portate in Comune e consegnate al sindaco, a cui gli abitanti della zona chiedono di far rispettare l’ordinanza contro la movida molesta, varata prima dell’estate.

“I livelli raggiunti sono insopportabili – denuncia Tonino Capriotti – siamo arrivati a partite di calcetto sotto l’ex pescheria. Le numerazioni dei civici vengono staccate dalle pareti, le macchine sono abbozzate, vomito e pipì riempiono i marciapiedi e i residenti vengono continuamente derisi”.

L’indice viene puntato contro un pubblico esercizio del posto: “Invochiamo la chiusura per disturbo della quiete pubblica, i nostri esposti restano inascoltati”. Capriotti chiama in causa un documento inviato oltre un anno fa a Gaspari e alla Prefettura di Ascoli Piceno. Scrivevano i residenti: “La struttura resta aperta tutta la notte, ospita persone che stazionano continuamente all’esterno, consumando sulla strada, urlando e disturbando gli abitanti”. Venivano quindi segnalati atti vandalici compiuti dagli avventori del locale, come scritte sui muri (“documentate con immagini inviate alla Questura”) e devastazione di fioriere.

In sostegno di Capriotti giunge la testimonianza del titolare di un negozio d’abbigliamento di Piazza Pazienza. “Dalle 3 alle 6 succede l’inverosimile. Alcuni ragazzi ubriachi si sono denudati, più volte è dovuta intervenire la polizia per sedare delle risse. E se uno prova a dire qualcosa riceve insulti. Siamo esausti e preoccupati”.