SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Verrà presto adottato un nuovo Piano delle Antenne. “E’ necessario un periodico aggiornamento – afferma l’assessore Paolo Canducci – quelle di questi giorni mi pare siano le prime richieste dal 2010, anno della prima approvazione del provvedimento”.
Il caso è scoppiato con la vicenda dei lavori per l’installazione del traliccio Vodafone in Via Gronchi a Porto d’Ascoli. L’amministrazione comunale ribadisce che per il progetto sono stati acquisiti i pareri favorevoli dell’Arpam e dell’Asur (che ha dichiarato la propria incompetenza in materia) per poi dare seguito ad un’autorizzazione provvisoria all’esercizio fino alla fine di settembre.
“La legge fissa il termine a 90 giorni, ma nel nostro Piano si riducono a 60”, aggiunge Canducci. Il sito, pur non essendo previsto nella mappatura, può essere comunque preso in considerazione in virtù dell’articolo 19 del Regolamento comunale prevede la possibilità di autorizzare impianti provvisori per consentire alle compagnie telefoniche l’esecuzione di prove di trasmissione. La struttura servirà quindi alla compagnia per valutare la migliore collocazione di un’antenna nella zona in vista appunto di una modifica del regolamento, che avverrà previa concertazione con le altre compagnie.
Per modificare il Piano andranno individuate risorse nel Bilancio. A questo punto va capito quali saranno i tempi per la nuova approvazione, fermo restando che l’antenna all’Agraria è ritenuta indispensabile per assicurare un’adeguata copertura di segnale.
Contemporaneamente, va avanti la protesta del Movimento Cinque Stelle. “La legge Gasparri è stata dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale con sentenza numero 303 del 2003. Ci riserviamo, qualora vi fossero stati dei reati di negligenza o di eccesso di potere, di segnalare l’accaduto alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno.
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Il Movimento 5 stelle fa bene a ricordare che la legge Gasparri presenta elevati profili di incostituzionalità. Allo stato attuale le compagnie telefoniche una volta individuata una zona favorevole al loro piano di sviluppo, sono legittimate a chiedere ai comuni l’autorizzazione ad istallare antenne.
Gli strumenti a disposizione dei comuni per negare tali autorizzazioni sono pochissimi e di scarsissima utilità, in quanto i regolamenti per le istallazioni delle antenne, debbono seguire i piani di sviluppo decisi dalla compagnie telefoniche, attualmente i comuni ratificano meramente quanto deciso dalle compagnie.
Dissero “a breve” anche per il piano regolatore….