Samb, Moneti, Barra ed io. Signori miei sono stanchissimo. Le montagne di bugie che ho sentito in questi giorni mi hanno spossato. Non ne posso più. Bugie su tutto e ovunque. Il problema adesso, però, diventa un altro: chi è che le ha dette e chi no. Tanto è quando due persone dicono cose diametralmente opposte. Con il sottoscritto nel mezzo, sennò neanche starei a parlarne e a perderci tempo.

Oggi pomeriggio, dopo un’ora di colloquio avuto con Gianni Moneti, sono tornato in redazione distrutto da quello che sta accadendo intorno alla mia Sambenedettese. Ho sentito cose incredibili che certamente dovranno essere verificate, e messi alla prova i diretti interessati. Il sottoscritto, che qualche tifoso tarato ritiene nemico della Samb (mai capito o spiegatomi perché), non ha detto, finora, nemmeno una bugia. Nemmeno una, fino a prova contraria. Me lo stanno riconoscendo tutti (Moneti compreso) meno i soliti tarati. Che, a dir la verità, sono pochissimi.

Bene, all’uopo, perché ritengo che la verità debba sempre venir fuori, io e Moneti abbiamo programmato un incontro davanti alle telecamere per far aprire la scatola Samb e riferire con coraggio quanto è accaduto negli ultimi due mesi e qualche giorno. Sarebbe bello se accettasse l’invito anche il presidente di Noi Samb, Guido Barra (o chi per lui), al quale volevo anticipare quello che mi ha riferito Moneti per telefono e a quattr’occhi. Non mi risponde da due giorni, L’ho chiamato anche oggi con Moneti a fianco ma inutilmente. (Barra mi ha telefonato in serata: ci sarà)

Mi auguro che questa volta, quando tutto il marcio (per me le bugie lo sono) verrà alla luce, causa per la quale il presidente della Samb si è mostrato d’accordo con me, mi piacerebbe che la città capisse veramente chi sono io, chi è Noi Samb, chi è Tps e chi è Moneti. Possono assistere un associato di Noi Samb, uno di Tps e, se vogliono, i giornalisti, Arcipreti e un rappresentante della squadra.

La mia serie di domande sarà priva di peli sulla lingua come dovranno essere quelle di Moneti e di Barra, se accetterà. Sarà un incontro storico come fu quello con Pignotti e quello che sta diventando l’intervista video che feci a Luigi Appierto. Se i tifosi vorranno fare domande possono inviarle sin da ora a: nazzarenoperotti@gmail.com. Credo con convinzione che, se avremo il coraggio di parlare alla città con fermezza, riconoscendo anche i nostri errori, questa potrebbe diventare la volta buona per far ripartire la Samb dalle fondamenta.

Fra le domande rivolte a me, che accetterò senza alcuna riserva, mi piacerebbe che ci fossero quelle di chi ha detto a Moneti: “se fai qualcosa con Perotti, per te è finita”. Perché le accuse possono starci ma le motivazioni sono molto più importanti. Su, ditele entrambe con coraggio o state zitti per sempre. Perché, altrimenti, il detto “tira il sasso e nascondi la mano” può benissimo valere anche per i sambenedettesi. Io non ho paure per il semplice motivo  che odio le bugie e sono alieno agli intrighi. Da buon aspirante cristiano, non senza peccato. Su, tiriamolo fuori questo ‘bubbone’: che cosa avrebbe fatto Nazzareno Perotti nella sua vita per ricevere certi attacchi? Secondo me, sono dettati da deliri di invidia, fino a dimostrazione motivata contraria.

“Nessuno è profeta in patria”? Vorrei sfatare questo modo di dire anche se proviene dalla Bibbia.