SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ora la sorte di Villa Petrocchi è nelle mani della Magistratura, con il destino dell’immobile di Viale Marconi tutto da valutare. “C’è stato un sequestro – dice l’assessore all’Urbanistica, Paolo Canducci – e la pratica seguirà un percorso indipendente dalle volontà del Comune e della stessa Sovrintendenza”.

La storia è nota: mercoledì mattina i Carabinieri del nucleo di Ancona hanno bloccato il cantiere sul lungomare nord, dove si stavano avviando i lavori per la trasformazione dell’edificio in una nuova struttura chiamata ad ospitare appartamenti.

“Possiamo solo prendere atto di ciò che è successo, non possiamo fare altro”, prosegue Canducci. “I tempi non li conosco, di solito un sequestro viene convalidato o annullato”.

Il decreto di vincolo sarebbe stato firmato dalla Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche lo scorso 7 aprile, ma va capito se la lettera sia mai stata segnalata al Comune.

Bisogna vedere quando è arrivata e soprattutto se c’era scritto entro quando doveva essere notificata al destinatario – osserva ancora l’assessore – spero per la Sovrintendenza che l’abbia fatto. Quando si invia un atto urgente si dovrebbe agire così”.

Sul fronte della proprietà, la difesa è sempre la stessa, ovvero che l’intervento di ristrutturazione è stato inaugurato al primo giorno utile, in quanto non in possesso di disposizioni in senso opposto.

Il 23 dicembre scorso, il soprintendente Stefano Gizzi aveva scritto una lettera indirizzata alla padrona e al sindaco Gaspari, nella quale informava di avere avviato la procedura di tutela del manufatto.

Si trattava di una seconda comunicazione, dopo una valutazione di quattro mesi avviata il 26 agosto, conseguente al permesso a costruire concesso dall’ufficio tecnico comunale, nel gennaio 2013. L’iter venne quindi dilatato di ulteriori 120 giorni, con la scadenza prevista per il 22 aprile 2014.