SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una resa, o forse la volontà di non surriscaldare ulteriormente gli animi. I Comitati di Quartiere non replicheranno al sindaco Gaspari, evitando di prolungare il muro contro muro già aggravato dal duro attacco  ad opera del primo cittadino che accusava alcuni presidenti di agire “per ambizione e rivalsa politica”.

La Conferenza ha quindi deciso a maggioranza di non buttare giù un nuovo comunicato, preferendo percorrere la strada istituzionale, con la volontà di cercare un confronto diretto con il numero uno di Viale De Gaspari.

“Chiediamo che le istituzioni ascoltino i quartieri”, dichiarano in coro. Una settimana fa i Comitati avevano protocollato una lettera in Municipio, inserendo tra i destinatari anche i Comandi della Polizia Municipale, della Polizia di Stato, dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco e della Guardia di Finanzia, l’Arpam, l’Asur e il dirigente del settore Sviluppo del Territorio del Comune.

“Troppo spesso – si leggeva nel documento – le azioni criminali, i danneggiamenti, le minacce rivolte ai residenti e la maleducazione di chi frequenta i locali sono la causa di liti tra le parti in causa. La protesta degli abitanti è rivolta quasi soltanto ed esclusivamente ai comitati di quartiere cittadini, da anni vicini ai residenti nel riuscire a risolvere tale problematica, con la preghiera di inoltrare, attraverso loro, una richiesta collettiva alle istituzioni del territorio al fine di lavorare insieme ad una soluzione condivisa che tuteli i diritti di tutti. Le misure messe in campo da questa amministrazione e da tutte le altre istituzioni, purtroppo, non si sono rivelate sufficienti ad arginare un problema che ormai ha raggiunti picchi inauditi ed impensabili”.

Gaspari reagì male: “Anziché chiedere un colloquio con me, anziché chiedere confronti o promuovere assemblee pubbliche invitando gli amministratori, i Quartieri preferiscono rivolgersi direttamente ai giornalisti. Le porte del mio ufficio sono sempre aperte”. Messaggio raccolto dai presidenti, in attesa della contromossa del sindaco.