SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Solo una rapida presentazione, perché il testo che riportiamo sotto brilla di una malinconia che non ha bisogno di ulteriori lucidature. Il testo è di Emidio Girolami, conosciuto librario sambenedettese, in una nota sulla sua pagina Facebook.
Oggi dopo 30 anni non ho aperto la libreria, è la prima domenica di dicembre che non lavoro. Non so se ne sono dispiaciuto, oramai non so più cosa pensare, invece dovrei prendere atto che tutto passa, tutto cambia e la libreria non è più di attualità, i tempi i costumi i bisogni sono cambiati ed io sono rimasto lo stesso, tetragono e testardo, sono rimasto solo, solo con i miei libri, i clienti (che brutta parola) sono quasi tutti scomparsi, chi per ristrettezze economiche, chi per cambio di stile di vita, chi è andato su Amazon, chi alla Mondadori, chi si è messo a scrivere, chi ho scacciato per la mia ignoranza, chi non legge più (e a volte fa bene) chi ama i caffè letterari e le fiere delle vanità (tristi e vanesi) chi è passato al tablet (non male) chi si è stancato di leggere ….il pensiero mi va al mio adorato Mario che incontravo ad ogni crocicchio della città camminando (walserianamente) con un libro aperto, lo sentivo arrivare gioiosamente canticchiando, colto e bello, un serafino aneddotico e graffiante, allegro e musicalmente emancipato, altri tempi (pur vicini) altri life style. Il tempo passa così immobile ed io distintamente cosciente ne prendo atto e mi confondo ancor di più. (Confesso che ho vissuto, cit.)
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San Benedetto, per noi che abitavamo i paesini delle colline, è stata sempre la città dove trascorrere domeniche romantiche. Una città che metteva in mostra novità, spettacoli, manifestazioni. Aveva locali non omologati, cinema in centro e tanto altro. San benedetto era la città “grande”, moderna. I negozi della grande/media distribuzione si trovavano in centro. Caro libraio, ora la città grande è “il centro commerciale”. La gente sta tutta lì. Se si decentrano negozi e cinema è inevitabile che la gente vada altrove, soprattutto se piove. E il libro lo compra al centro commerciale. L’errore è aver tolto la vita sociale… Leggi il resto »
Caro Emidio, purtroppo tutto passa: chi avrebbe pensato che un colosso come Blockbuster avrebbe chiuso battenti in tutto il mondo? la tecnologia cambia gli stili ed adesso i film si vedono on demand senza muoversi dalla poltrona, e con un semplice click. Lo stesso é per i libri: internet, i tablet con gli iBook la fanno da padroni. La carta é solo un lontano ricordo di quando eravamo ragazzi. Tra poco anche gli zaini da scuola scompariranno, in quanto vedremo nelle mani degli alunni solo un sottilissimo ipad, con dentro tutto. E scompariranno anche i fogli protocollo perché il compito… Leggi il resto »
Quando come un coperchio, il cielo basso e greve schiaccia l’anima che geme nel suo eterno tedio, e stringendo in un unico cerchio l’orizzonte fa del dì una tristezza più nera della notte, quando la terra si muta in umida cella segreta dove sbatte la Speranza, timido pipistrello, con le ali contro i muri e con la testa nel soffitto marcito; quando le immense linee della pioggia sembrano inferriate di una vasta prigione e muto, ripugnante un popolo di ragni dentro i nostri cervelli dispone le sue reti, furiose ad un tratto esplodono campane e un urlo lacerante lanciano verso… Leggi il resto »
La scomparsa dei confini nazionali in un mondo ormai interconnesso sta assestando il colpo mortale alle culture locali , ai costumi e alle consuetudini che costituiscono l’identità di ogni Stato nazionale e di ogni regione. Poichè molti di noi non sono in grado di resistere all’invasione di prodotti culturali provenienti dall’unica superpotenza rimasta , intenet e-book , smartphone , la conseguenza inevitabile è che la cultura di quella superpotenza finirà per imporsi a tutti , standardizzando il mondo e sterminando la variegata flora delle sue culture. In questo modo tutti quanti perderanno la propria identità , non solo i popoli… Leggi il resto »
Ma che è nu funerale?Oggi siamo in guerra e qui ci si piange adosso.Girolami è sempre stato un combattente e depone le armi.I settori devastati sono tanti.Nel mio è iniziato nel 2008.Impresa quarantennale chiusa.15 operai a casa.I titolari senza lavoro.Silenzio assoluto.Nessuno parla degli imprenditori che chiudono dopo aver rifiinanziato l’azienda,la loro vita, credendo che tra poco arriva la luce in fondo al tunnel, come dicono.E lì perdi tutto, è l’inganno di tutte le battaglie.Ci sono settori che saranno ridimensionati altri spariranno.E’ il ciclo vitale di ogni cosa umana.Solo la natura si evolve e adatta senza cambiamenti radicali a meno che… Leggi il resto »
inevitabile la solitudine per chi non sa o non vuole evolvere…con i tempi che evolvono…ma la solitudine è brutta solo se non scelta, mi pare invece di capire che per il libraio sia una precisa scelta di vita.